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LOCCHIO DI MAGRINI

L’OCCHIO DI MAGRINI



“Froome va considerato ancora il favorito numero uno, anche se questa Grand Boucle possono vincerla in tanti. Non vedo i francesi in giallo a Parigi, terrei d’occhio Valverde e Porte. La logica mi spinge verso Nairo, ma spero nella cabala e dico Aru”.

 

 

Riccardo Magrini, secondo il Ct Cassani questo Tour potrebbe regalare ai corridori italiani più soddisfazioni rispetto all’ultimo Giro, sei d’accordo?

“Assolutamente sì. Al Giro abbiamo vinto solo una tappa, mentre alla Gran Boucle penso che si possa fare decisamente meglio. Tra Ulissi, Fellini ed Aru, credo che almeno due o tre vittorie siano alla portata”.

 

A proposito di Aru, lo vedi pronto per vincere il Tour?

“Sulla carta è una corsa molto più aperta rispetto agli anni passati con tanti candidati autorevoli. Tra questi, anche e soprattutto per il tipo di tracciato, ci metto ovviamente anche il nostro Aru. Del resto, l’ultimo italiano a vincere il Tour (Nibali, ndr) indossava la maglia di campione italiano, proprio come Fabio. E secondo me, nello sport, la cabala ha il suo peso”. 

 

Froome avviato verso uno storico tris?

“A rigor di logica dico di sì, perché ha una squadra formidabile che, al Tour, fa sempre la differenza. Però i miei 10 euro quest’anno li ho puntati su Quintana”. 

 

Malgrado le incertezze dell’ultimo Giro?

“Sì perché quello non era il vero Nairo. Anche fisicamente, alla presentazione di Dusseldorf, ho visto tutto un altro corridore”. 

 

Sembra, sportivamente parlando, l’anno dei “vecchietti”: il ritorno di Federer e Nadal, le parate di Buffon, i continui exploit di Valentino Rossi… che possa essere il Tour di Contador?

“E’ un grande campione e, come tale, va sempre rispettato, ma se dovessi indicare un ‘vecchietto’, allora per questo Tour punterei su Valverde, uno che non molla mai”. 

 

I francesi quest’anno hanno disegnato il tracciato pensando soprattutto ai loro atleti…

“Vero, ma non so se basterà. Ho qualche dubbio su Thibaut Pinot così come su Bardet. Entrambi, per carità, hanno le loro possibilità e se le giocheranno fino in fondo, ma onestamente non li vedo in giallo a Parigi”. 

 

Altri corridori da tener d’occhio?

“Senza dubbio Richie Porte, annunciato in ottima condizione, uno che tra i primi può sempre arrivarci”. 

 

Un Tour dunque apertissimo nei pronostici…

“Sì perché ogni squadra ha un suo credibile corridore di classifica e dunque il lotto dei pretendenti, rispetto al passato, è molto più ampio. Non mi stupirei se finisse come all’ultimo Giro d’Italia con quattro atleti ancora in lizza fino a Milano…”. 

 

Peccato allora per l’assenza di Doumulin…

“Per la verità, con appena 36 chilometri di cronometro, non credo che l’olandese avrebbe potuto fare granché. Al Giro ha costruito il suo successo nelle corse contro il tempo, ma questo tour non è disegnato per i cronoman…”.

 

a cura di Riccardo Magrini  – Copyright © INBICI MAGAZINE

foto by Bettiniphoto

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