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LOOK 785 HUEZ RS

LOOK 785 HUEZ RS



La prima novità che introduce il 2018 del marchio francese è una bici espressamente progettata per la salita: leggerissima, capace, performante. Sfoggia soluzioni tecnico/estetiche  curate ma al tempo stesso pulite, funzionali e nel contempo all’avanguardia. Una bici perfetta per i grimpeur, insomma, ma che ci ha piacevolmente sorpreso soprattutto quando ci siamo lanciati in discesa.

 

È un marchio, Look, che ha sempre investito e puntato forte sull’innovazione. Fu Look che nella prima metà degli anni Ottanta stupì il mondo del ciclismo con i suoi rivoluzionari pedali a sgancio rapido; fu sempre lei che sul finire di quel decennio introdusse, per prima sul mercato, i suoi avveniristici telai in carbonio/kevlar. Per l’azienda transalpina il filo rosso dell’innovazione e della ricerca continua non ha avuto alcuna battuta d’arresto neanche nei decenni successivi, i primi del millennio, quando Look interpretò la sua inesauribile spinta ad innovare con telai che, primi tra tutti, facevano dell’integrazione funzionale, estetica e strutturale con i componenti il loro punto di forza. Nacquero esattamente nate così la 675 – lei e il suo affascinante attacco integrato nella struttura del top-tube – e poi ancora nacquero così la 695 e infine la 795, che, oltre all’attacco, di integrato aveva – ed ha tuttora – freni e guarnitura. Aggiungiamo che di pari passo con lo sviluppo di biciclette così accattivanti Look non ha mai perso di vista il suo business “nativo”, quello dei pedali a sgancio rapido, che in tutti questi anni hanno continuato a rappresentare la voce più importante (più del 50 per cento, 465000 unità vendute nel solo 2016) del suo fatturato globale. Appunto: da questo dato di fatto è partito il nuovo management del marchio transalpino per raggiungere traguardi ancor più ambiziosi. Già, perché dal luglio 2016 ad acquisire la quota di maggioranza dell’azienda francese è stato Activa Capital, cioè un gruppo finanziario di private equity. L’obiettivo che gli investitori hanno affidato al nuovo Ceo – è un italiano, si chiama Federico Musi

 

 

 

 Federico Musi, italiano, dal 2016 è il nuovo Ceo di Look Cycles

 

è consolidare le vendite nel segmento pedali (e in questo senso il primo passo è stato rinnovare completamente la piattaforma del pedale Keo 2 Max, che recensiremo in una prossima occasione), ma soprattutto puntare ad una crescita significativa nel segmento “telai”, cioè quello che proprio a causa dell’esclusività dei suoi articoli e del bagaglio avanzatissimo del suo patrimonio tecnologico è rimasto un segmento di nicchia e paradossalmente non è stato recepito come meritava dal pubblico storicamente tradizionalista – del ciclismo stradistico.  La nuovissima 785 Huez che abbiamo avuto modo di testare in occasione del suo “lancio” nasce proprio da questa constatazione: è una bici che raccoglie il meglio della tecnologia sui materiali di cui è capace Look e che interpreta tutto questo know-how in modo da ottenere valori sbalorditivi per quel che riguarda il famoso compromesso rigidità/leggerezza. Tutto questo però accade ispirandosi a canoni estetici e soluzioni tecniche più “classiche”, cioè mai troppo ardite. Una bici come questa, a chi l’agonismo lo ha nel sangue e in particolar modo a chi va forte in salita, non potrà non piacere (e nelle impressioni in prova vi spiegheremo il perché) e proprio a detta del nuovo Ceo del marchio transalpino è la soluzione più indicata per promuovere in grande stile la crescita globale di Look nello specifico segmento “telai”. In Casa Look le soluzioni più ardite e all’avanguardia di cui sono capaci non le rinnegano, ci mancherebbe (ed anzi proprio durante la presentazione della 785 Huez abbiamo carpito dei rumors che fanno intuire a breve altre interessantissime novità), ma intanto questa 785 Huez si propone di accattivare il pubblico con soluzioni tecnico/estetiche più classiche, ma pur sempre con tutta l’expertise e la competenza propria del marchio di Nevers, in Borgogna.

 

Ispirata alla salita

Come per tutte le Look il nome di battesimo questa bici lo prende in prestito da un numero a tre cifre, “785”. Vi aggiunge però “Huez” proprio in memoria dell’omonima salita dell’Alta Savoia: L’Alpe d’Huez, 14 kilometri al 7.7 per cento diventati famosi perché dal 1952 in poi su quei ventuno tornanti hanno fatto la storia del ciclismo e del Tour de France corridori che si chiamano Coppi, Hinault, Lemond e Pantani, solo per citare i più famosi. Non solo: nell’ambito di una strategia di sponsorship che guarda sia al ciclismo professionistico (nel 2017 Look è al fianco del team Continental Fortuneo Vital Concept) ma soprattutto alla “base” del mondo amatoriale, la 785 Huez deve il nome alla località in cui da 35 anni arriva la cicloturistica di montagna più famosa di Francia, la Marmotte, di cui da quest’anno il marchio francese è title sponsor. La presentazione alla stampa della bici si è in effetti svolta proprio in concomitanza con la settimana della granfondo francese, offrendo peraltro ai giornalisti presenti il terreno migliore per mettere alla prova le caratteristiche di una bici che, lo avrete intuito, è destinata in particolare ai grimpeur.

 

Il telaio impiega fogli di carbonio costruiti con nanotecnologia

 

Il telaio finito ha un peso da record: 730 grammi

 

 

 

Top di gamma

La 785 Huez si posiziona al top della gamma Look. Va ad affiancare al vertice della collezione la 795 Aerolight e 795 Light, ma se queste ultime sono poste nel cosiddetto segmento Aero, la nuova entrata si piazza in quell’ambito che il produttore francese chiama Altitude, che è evidentemente dedicato a chi ama la salita e mette la leggerezza in cima ai suoi ordini di priorità tecnici. La bici è proposta in due versioni, esattamente uguali per quel che riguarda le caratteristiche geometriche, tecniche e morfologiche, ma che si differenziano per il tipo di carbonio utilizzato. La variante qualitativamente migliore è proprio quella che abbiamo avuto modo di provare, la 785 Huez RS: il composito che le dà forma impiega una percentuale maggiore di fibre di carbonio ad altissimo modulo e ad altissima resistenza rispetto a quel che invece accade sulla variante standard, che si chiama semplicemente 785 Huez. Quel che cambia tra le due varianti è di conseguenza il peso del telaio finito (cioè comprensivo di verniciatura) e il relativo prezzo. In merito al peso siamo a soli 730 grammi del telaio più i 280 grammi della forcella per la versione “RS” e a 990 grammi di telaio più 350 grammi di forcella per la versione standard. Il procedimento di costruzione che dà forma al telaio è quello del posizionamento di diverse tipologie di carbonio (cinque per la versione “RS”, quattro per quella standard). I layer, cioè i fogli di carbonio di origine, che danno forma alla 785 Huez RS sono ben 260, mentre si scende a 230 per la 785 Huez. In entrambi i casi la formazione dei layer impiega nanotecnologia la stessa che consente di ridurre lo spessore di ogni foglio al valore minimo di 0.001 millimetri e la stessa che consente di assegnare alle tubazioni spessori interni davvero ridotti (fino a 0.6 mm). Proprio come si addice ad un telaio di altissima gamma forme esterne e sezioni dei vari tubi sono differenti, funzionali ad assecondare le caratteristiche meccaniche richieste sui vari comparti del telaio, secondo una tecnologia che Look ha battezzato Optimized Inertia Section

 

La foggia di ogni tubo nasce da uno studio mirato sulle caratteristiche inerziali che deve avere

 

Come spesso accade il più generoso dei comparti del telaio è quello della scatola movimento, che prevede uno standard press fit 86.5 mm per tutte le varianti di montaggio salvo quella Replica utilizzata dai professionisti, che di serie prevede la guarnitura integrata Look Zed 2, lei e le sue specifiche dimensionali che la interfacciano al telaio).

 

Quella del movimento è la più monolitica delle sezioni. Rigidissima

 

Il tubo di sterzo? Alloggia una forcella con cannotto a sezione conica ed ha steli perfettamente rettilinei,

 

La forcella ha steli dritti. Maneggevole e stabile nel contempo

 

mentre sul versante opposto il tubo di sella è predisposto per reggisella da 27.2 mm di diametro, con sezione tonda.

 

Architettura classica per la zona sella: collarino esterno e reggisella da 27.2 mm

 

L’aspetto del telaio è curato in modo maniacale, ma rimane sempre pulito

 

Nulla di più tradizionale, dunque, o, meglio nulla in grado di urtare il palato generalmente tradizionalista del segmento cui questa nuova bici più strizza l’occhio, quello degli agonisti. A tutti loro la 785 Huez offre le sue fattezze prive di fronzoli, il suo aspetto curato ma sempre “pulito”. In questa direzione lavorano anche i bei foderi posteriori obliqui dalle fattezze minimali, contrapposti a più generosi foderi bassi con sezione scatolare;

 

I foderi bassi hanno una robusta sezione scatolare

 

 

infine, i cablaggi dei freni e della trasmissione sono tutti previsti interni, veicolati da eleganti passacavi applicati ad arte sul telaio .

 

Il telaio è “race-approved”, cioè conforme alle certificazioni richieste dall’Uci

 

  

 

Geometria, montaggi, prezzi

La 785 Huez è proposta al pubblico in cinque taglie, dalla XS alla XL, tutte con impostazione geometrica moderatamente sloping e tutte allineate ai canoni angolari e dimensionali che Look utilizza da anni sulle sue migliori biciclette da competizione, a loro volta collaudate ed apprezzate dai top rider del ciclismo professionistico. Si tratta della cosiddetta Race Geometry, che si concretizza con uno sviluppo molto compatto del carro posteriore (405 millimetri per tutte le taglie) e con valori angolari di sterzo e tubo sella in grado di garantire da un lato una guida reattiva e nel contempo stabile, e d’altra parte una distribuzione di peso equa tra avantreno e retrotreno. La 785 Huez è proposta di serie con numerosi allestimenti; partendo dalla versione di vertice, cioè la “RS”, al vertice troviamo proprio il montaggio Replica che abbiamo avuto modo di provare noi di InBici Magazine ed è lo stesso che è stato appena fornito in uso al team professionistico equipaggiato in questo 2017 da Look, la Fortuneo Vital Concept.

 

La versione al top è la Replica, da 9999 euro. La “base” costa molto meno, 2299 euro

 

 

In questo caso al gruppo elettromeccanico Sram Red eTap sono accoppiate ruote a basso profilo in carbonio Corima Carbon 32 MCC S+ per tubolare. Il prezzo è, importante, 9999 euro, ma in fondo non è nulla di così esorbitante se paragonato alle omologhe biciclette di vertice di tanti altri brand competitor e soprattutto se lo si mette in relazione al peso complessivo incredibile che caratterizza questo allestimento: 5.9 chili per la bici completa (priva di pedali). In ordine di prezzo l’allestimento successivo è poi quello con Shimano Dura-Ace e ruote Corima 32 MCC S+ (oppure le alto profilo Carbon S1 da 47 mm): il costo in questo caso è di 6999 euro.

 

 

La versione con gruppo Shimano Ultegra Di2 e ruote Mavic Ksyrium costa invece 4999 euro, mentre se si sceglie l’Ultegra meccanico il prezzo scende a 3999 euro. Prezzi ancor più allettanti sono quelli degli allestimenti della 785 Huez in versione standard, cioè non “RS”: si parte dai 3999 euro della Shimano Ultegra Di2 con ruote Mavic Ksyrium, si passa ai 2999 euro di quella con Shimano Ultegra e ruote Mavic Aksium, per finire poi con i 2299 euro della Shimano 105. La nuova piattaforma 785 Huez è già disponibile sul mercato e, vale la pena di ricordarlo, i telai sono garantiti a vita.   

 

Il nostro collaboratore si scalda prima di partire per il Prix de Rousses”

 

 

 

Una prova speciale: la gara

Per il “lancio” alla stampa della nuova 785 Huez Look non solo ha pensato bene di organizzare il tutto nella località francese che dà il nome al nuovo modello, ma anche di offrire a noi giornalisti “del pedale” le condizioni più serie per svolgere un test: ci ha fatto correre una vera e propria gara! Già, perché tra le manifestazioni satelliti della cicloturistica Marmotte, da qualche anno c’è anche il Prix de Rousses, una competizione infrasettimanale che in soli 40 kilometri offre ai partecipanti ben 1600 metri i dislivello, che si totalizzano prima con la salita di 10.4 kilometri che conduce all’Alpe d’Huez e poi con i restanti 6 kilometri di ascesa che hanno portato i trecento partecipanti verso il piccolo villaggio alpino di Vaujany; a intermezzare le due salite c’era una lunga discesa – in alcuni tratti tecnica, in altri più veloce – e poi un brevissimo tratto di qualche kilometro di pianura. Insomma, nulla di meglio per provare un modello del genere, che, lo ripetiamo, si rivolge principalmente (ma come vedremo non esclusivamente) agli amanti delle montagne. Precisiamo inoltre che l’allestimento che Look ci ha messo a disposizione era il migliore tra quelli disponibili, cioè quello Replica utilizzato dai pro, con gruppo elettromeccanico WiFi Sram Red eTap, ruote Corima 32 MCC S+ per tubolare e guarnitura integrata Look Zed 2. La taglia che abbiamo testato è stata una S, perfetta per i 173 centimetri di statura di chi scrive; il peso complessivo del mezzo, compresi i pedali e gli accessori (borraccia vuota e portaborraccia) superava di poco i sei chili.

 

La versione che abbiamo provato è quella dei pro, che sono costretti a zavorrarla…

 

Le impressioni del test

Provvisto di una bici così leggera non era difficile aspettarmi grandi performance in salita; sì, era facile ma non era scontato. Se lungo i ventuno tornanti dell’Alpe d’Huez la 785 Huez RS che ho provato è risultata incredibilmente performante e reattiva, questo si deve non solo al suo peso piuma, ma anche alla vivacità di un carro posteriore compatto, che mi ha fatto sentire sempre la ruota “sotto”, che ha fatto reagire subito il mezzo non appena mi alzavo in piedi sui pedali per una variazione di ritmo. Impossibile negare che nella bontà di tali sensazioni hanno influito anche le ruote, le incredibili Corima in carbonio a basso profilo, che oggettivamente sono il più degno, il più logico e il più giusto completamento per un telaio di questo tipo. Aggiungo poi che lo snello reggisella da 27.2 millimetri mi ha fatto percepire una certa flessibilità sul piano verticale, cioè un discreto grado di comfort: e questo è un benefit che si percepisce non solo sugli asfalti dissestati, ma anche quando si è portati a rimanere a lungo seduto in sella, come appunto accade su una lunga salita come quella affrontata. E a fine gara la schiena ha decisamente ringraziato… Fin qui la salita, ma è quando la strada ha iniziato a scendere che la 785 Huez RS mi ha svelato le sue qualità più inaspettate: da un telaio (e nel caso mio da una bici completa) così leggera mai mi sarei aspettato un livello di rigidità laterale (e in particolare la rigidità del triangolo principale) così elevata. Tutto questo si traduce subito in stabilità e sicurezza percepite nell’affrontare i curvoni veloci (oltre i settanta all’ora) che mi è capitato di affrontare in corsa. Nelle curve tecniche, invece, alla rigidità si unisce anche l’ottimo bilanciamento del peso proprio della configurazione Race Geometry: il risultato è stato quello di sensazioni che – previa la padronanza, l’attenzione e la “presenza” di guida che tradizionalmente richiede un prodotto da competizione pura come è questo – ti fanno sempre sentire padrone della strada, ti portano curva dopo curva a spostare un po’ più oltre il tuo limite di sicurezza. Sicuramente questo è anche merito delle ottime prestazioni dell’impianto frenante e dei pattini specifici delle ruote Corima, gli stessi che mi hanno permesso di “staccare” davvero all’ultimo. In realtà, ed è proprio mentre faccio la discesa “a tutta” che mi balena in mente questa idea, penso a quanto ancora potrà guadagnare in velocità questa bici se e quando sarà introdotta anche la variante “Disc”. In questo caso si tratterà allora di aspettare poco, forse già da questo settembre, con l’introduzione della 785 Huez Disc, che mentre andiamo in stampa è già in linea di produzione. Il mio risultato finale? Ventiseiesimo assoluto al traguardo: niente male rispetto ai miei 42 anni e rispetto a una condizione di forma che non è certo quella di quando facevo il corridore quasi per professione. Il merito, insomma, è anche e soprattutto del bolide da salita su cui ho avuto la fortuna di montare…

 

“Contatti: Look Cycle Italia, Via Ferrari 21/A, 21047 Saronno (VA)

Tel. 02/96705309, fax 02/96368948, www.lookcycle.com”.

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