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MENTE IN SELLA



Relax progressivo e training autogeno: il contributo della psicologia dello Sport

 

“Se non hai recuperato bene, non potrai performare bene”

Il recupero psico-fisico è tanto importante per un ciclista quanto l’allenamento fisico, anzi direi che il recupero È PARTE integrante dell’allenamento.

 

Tuttavia, spesso non è sufficiente sdraiarsi sul divano a pancia all’aria per definirsi RILASSATI. I ritmi frenetici della vita quotidiana, gli allenamenti intensi, il lavoro, la gestione famigliare – oltre a generare uno stress mentale – possono portare anche alla comparsa di piccole o grandi tensioni nel corpo.

Talvolta le tensioni sono così impercettibili che l’atleta non se ne rende conto, tuttavia SILENZIOSAMENTE possono ostacolarne il completo recupero. Ecco allora che la psicologia dello sport ha messo a punto le cosiddette “TECNICHE DI RILASSAMENTO GUIDATO” che nascono proprio con l’obiettivo di individuare queste tensioni fisiche, ma anche mentali, per distenderle e favorire così un ottimale processo di recupero.

 

Le tecniche di rilassamento

A seconda dell’obiettivo l’atleta può scegliere la tecnica più adatta a lui in un determinato momento: la sera prima della gara, dopo allenamenti intensi, la mattina della competizione… insomma, ad ogni obiettivo la sua tecnica.

Lo sapevi che 20 minuti di tecnica di rilassamento portano gli stessi benefici riscontrabili durante le ore di sonno profondo? Impressionante vero?! Ecco perché gli atleti hanno imparato ad abbinare all’allenamento fisico delle sedute strutturate di rilassamento.

Il ciclista non deve far altro che sdraiarsi su un comodo lettino o su una poltrona ed abbandonarsi alla voce guida del professionista (un esperto in psicologia dello sport) che lo accompagnerà in un viaggio all’interno dell’unità corpo-mente alla scoperta e allo scioglimento delle tensioni accumulate.

Nell’articolo di oggi vediamo insieme due differenti tipologie di rilassamento: il rilassamento progressivo di Jacobson ed il Training Autogeno di Schultz.

 

 

 

Il rilassamento Progressivo di Jacobson

Edmund Jacobson negli anni ’30 ideò una tecnica che – attraverso specifici esercizi di contrazione e distensione dei diversi distretti corporei – farebbe sperimentare all’atleta un’accentuata sensazione di rilassamento.

A volte pensiamo di essere completamente rilassati, in realtà piccole tensioni quasi impercettibili si annidano nel corpo e possono ostacolare il pieno recupero. La tecnica di Jacobson nasce proprio con l’obiettivo di individuare queste tensioni per imparare a distenderle.

 

Il Training Autogeno

Ideata dallo psichiatra Johannes Schultz, questa tecnica di auto-distensione fisica e mentale permetterebbe all’atleta di coltivare dentro di sé una dimensione di serenità ed equilibrio: condizione che non si esaurirebbe al momento dell’esecuzione della tecnica bensì i benefici si estenderebbero ad ogni istante della quotidianità.

Attraverso la gestione del dialogo interno e la creazione di immagini mentali, il Training Autogeno consente di raggiungere uno stato di completa distensione. L’apprendimento della tecnica è graduale: sono necessarie almeno 6 sedute, con la frequenza di una a settimana, per completare l’apprendimento.

I sei esercizi che compongono il TA agiscono su diversi distretti corporei:

– L’esercizio della pesantezza porta ad una completa distensione dell’apparato muscolo- scheletrico

– L’esercizio del calore, attraverso una dilatazione delle vene, porta ad un aumento della percezione di calore in tutto il corpo

L’esercizio del cuore per calmarne e regolarizzarne il ritmo cardiaco

– L’esercizio del respiro per renderlo calmo e regolare e prevenire così l’insorgenza di ansia e tensioni eccessive

– L’esercizio del plesso solare: una struttura nervosa collocata a livello addominale che è in contatto con gli organi interni al fine di provocarne la massima distensione

– L’esercizio della fronte fresca che agisce a livello cefalico creando una vasocostrizione.

Le ricerche relative all’applicazione del TA nello sport evidenziano come l’integrazione di questa tecnica con l’esercizio fisico favorisca il pieno recupero delle energie psico-fisiche influendo positivamente sulla qualità della prestazione dell’atleta.

 

 

 

Esercizi di Bioenergetica

“Gli esercizi di bioenergetica, se praticati regolarmente, possono favorire in chi li esegue una  maggiore padronanza di sé, una respirazione più profonda, una consapevolezza maggiore del proprio corpo e del senso di radicamento, sensazioni più intense, più vitalità e spontaneità di movimento” (Alexander Lowen)

L’obiettivo di questi esercizi è diventare consapevoli delle tensioni muscolari accumulate e, attraverso un lavoro sulla respirazione, favorirne la distensione. Le tensioni infatti ostacolano il libero fluire dell’energia: scioglierle migliora la motilità dell’atleta e procura una percezione generale di benessere.

Una condizione di serenità interiore favorisce uno stato di massima concentrazione, lucidità mentale e maggior energia, tutti aspetti che si riflettono positivamente sulla qualità degli allenamenti e della performance.

Ti piacerebbe ottimizzare il recupero attraverso le tecniche di rilassamento? E imparare a gestire l’ansia pre gara che precede le gare più importanti? Io posso aiutarti!

 

Contattami all’indirizzo mail info@claudiamaffi.it e visita il mio sito www.claudiamaffi.it

 

a cura di Claudia Maffi Dott.ssa  (psicologa dello sport e mental trainer) Copyright © INBICI MAGAZINE

 

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