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NIKI GIUSSANI

NIKI GIUSSANI



Alla scoperta di Niki Giussani, uno dei mediofondisti più costanti del mondo amatoriale. Con tanti trofei in bacheca e un solo rimpianto… 

 

Due chiacchiere con uno dei mediofondisti più continui del pianeta amatoriale. Sempre sorridente e gentile, Niki Giussani è un punto di riferimento per molti ciclisti e un punto fermo per la sua famiglia che lo segue ovunque. Ex dilettante di alto livello, non ha mai perso la passione per le corse.

 

Giussani ci dica, come si è avvicinato alle due ruote a pedali?

Devo dire grazie ad un compaesano, Carlo Ferrari, che da grande appassionato di ciclismo, vedendomi pedalare all’età di 6 anni, mi ha regalato la mia prima bici. E da allora non ho ancora smesso. 

 

A quanti anni la prima gara? E la prima vittoria?

Ho fatto tutta la trafila dai Giovanissimi e, via via, in tutte le categorie superiori fino al dilettantismo. Poi, quel mancato passaggio al professionismo che ancora adesso è il mio più grande rammarico, ma non per causa mia. Ho vinto subito alla terza gara di stagione nei Giovanissimi, ma in carriera non ho vinto tantissimo. Ero un ‘eterno piazzato’, purtroppo non sono mai stato veloce.

 

 

 

 

Quali sono le sue caratteristiche tecniche?

Sono sempre stato considerato passista-scalatore.

 

La bici per lei è stata quasi un lavoro, con tutta la trafila, come detto, delle categorie giovanili, sino ad arrivare a un passo dal professionismo. Qual è stato l’anno più importante?

Sicuramente il biennio 2000-2001 quando ho ottenuto tanti, forse troppi piazzamenti, senza riuscire a vincere la corsa che mi avrebbe aperto la porta al professionismo. Ricordo comunque che sono stato leader al Giro del Friuli fino all’ultima tappa, poi vinta da Raffele Ferrara, 10° in classifica al Giro d’Italia, nel quale ottenni un ottimo terzo posto in una tappa e vari piazzamenti, oltre ad aver sfiorato la maglia rosa per diverse tappe.

 

Vogliamo ricordare alcuni nomi dei suoi avversari di quel periodo, che poi sono diventati professionisti?

Ho corso con Dancelli , Ferrari, Savoldi, Bianchini, Zanaetti, Lopeboselli, Dancelli, Gerosa e molti altri poi passati al professionismo. Professionismo che, come ho già detto, per me non si è concretizzato all’età di 29 anni.

 

Nonostante tutto la bicicletta non l’ha mai abbandonata. Che cosa rappresenta per lei correre in bici?

Effettivamente non ho mai smesso di correre, perché per me correre è passione, competizione e libertà, anche verso un mezzo che, nel bene e nel male, ha rappresentato la mia vita e a cui devo tanto.

 

 

 

Lei corre da tanto tempo nella categoria amatori dove, soprattutto nelle medio fondo, possiamo dire lei sia uno dei più forti in Italia. Quanto è difficile far coincidere il lavoro con la famiglia e gli allenamenti?

Beh, che dire, nel mondo amatoriale, medio fondo in particolare, arrivo negli anni 2003 /2004 vincendo ormai tutte le gare più belle, grazie anche alla mia famiglia che mi ha sempre spalleggiato in questo e a cui devo tutto il merito delle mie soddisfazioni. Un grazie lo devo soprattutto a Stefiania, mia moglie e mamma della mia splendida bambina Giulia, che mi è sempre stata a fianco in tutti questi anni, condividendo con me questa grande passione. Un grazie anche all’azienda CW BEARING, produttrice di cuscinetti BIKE dove lavoro, che mi dà la possibilità di dedicare qualche ora per svolgere al meglio la mia attività, ma ti confido che non è semplice.

 

La settimana tipo di Niki Giussani?

Lunedì scarico, martedì 80 km, mercoledì 100 km, giovedì scarico, venerdì 50 km, sabato scarico, domenica gara. Non seguo tabelle di preparazione, perchè considero il livello amatoriale alto, ma fatto senza schemi. E poi, personalmente, vado molto a sensazioni.

 

Obiettivi a breve termine?

Certamente il mondiale in salita al Bondone, Gavia e Mortirolo e Mapei Day. In realtà ho avuto modo di vincerle già tutte, ma ci vorrei riprovare.

 

Che bilancio possiamo tracciare della stagione attuale?

Nel 2017 ho già ottenuto 8 vittorie assolute, tra circuiti e medio fondo, e non sono mai uscito dal podio.

 

Qualcun altro da ringraziare?

La redazione di INBICI, oltre a  mia mamma Enrica, mio papà Giancarlo, mio zio Achille mia mogie Stefania, mia figlia Giulia che sono i miei tifosi numero uno, il mio presidente Mauro Cesena e il mio super amico Gigi Meloni.

 

Nella foto di testa Niki Giussani vincitore del percorso medio della Granfondo Novara Marcello Bergamo 2017 

 

foto Newspower.it

 

A cura di Paolo Mei Copyright © INBICI MAGAZINE

 

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