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Paolo Coin Project Manager CosmoBike Show

PAOLO COIN: “VI SPIEGO PERCHÉ IL COSMOBIKE 2018 NON SI SVOLGERÀ A SETTEMBRE”


Ci hanno pensato a lungo, valutando i “pro” e i “contro”, scorrendo con scrupolo le caselle del calendario alla ricerca della “data perfetta”.

Al termine di un’analisi minuziosa e dopo una serrata consultazione con gli addetti ai lavori, il nuovo Cosmobike Show di Verona, ha annunciato urbi et orbi il cambio data.

La rassegna scaligera si svolgerà, sempre alla Fiera di Verona, il 16 e 17 febbraio 2019 e non più dunque nel mese di settembre. Un’edizione che nasce profondamente rinnovata, che guarda al consumatore e al target “passion driven”. Segmento, quest’ultimo, nel quale Veronafiere detiene alcune rassegne ed eventi di livello internazionale, come quelli delle moto custom, del modellismo e dell’equitazione. Una scelta sofferta e a lungo meditata, anche se alla fine assunta con grandissima convinzione, come spiega il projetc manger Paolo Coin: “La fiera deve essere prima di tutto un momento in cui si concentrano le energie e la voglia di comunicare di un settore e quest’anno, nonostante l’impegno e una serie di iniziative per migliorare il progetto, non si è creato il feeling giusto. Con le adesioni formalizzate a oggi avremmo anche potuto aprire una manifestazione nella data di settembre 2018 ma avremmo scontentato tutti e abbiamo deciso che era necessaria una riflessione seria”.

“Abbiamo preso atto – prosegue Coin – che in questo momento il concetto tradizionale di Fiera del ciclo è in crisi o è comunque messo in discussione da Taipei a Las Vegas passando per Friedrichshafen. I principali eventi hanno reagito con riposizionamenti temporali e con alcune modifiche progettuali, nel tentativo di recuperare un appeal usurato. In particolare la recente esperienza di Eurobike, impone una riflessione. Si era posizionata a luglio dichiarando un rigoroso B2B nella speranza di recuperare gli espositori big persi negli ultimi anni e invece è stata disertata anche da buona parte delle aziende leader tedesche. Per dimensioni resta sempre una gran fiera perché il mercato della bici in Germania vale cinque volte quello italiano e, a livello globale, la bici è un’industria che cresce e propone nuove aziende. Faccio però una domanda ai palati esigenti del pubblico italiano: una Eurobike senza Specialized, Trek, Cannondale, Canyon, Cervelo, Cube, Focus, Giant, Pinarello, Bianchi, Rose può essere considerata davvero una grande fiera? E’ evidente che serve ripensare a quello che deve essere una fiera oggi e che c’è la necessità di una riprogettazione radicale che proponga un evento diverso, unico e non surrogabile. Per questo – conclude Coin – abbiamo deciso di cambiare”.

 

L’intervista integrale a Paolo Coin nel prossimo numero di InBici Magazine

 

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