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Diciamo la verità: quando quasi sette mesi fa il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli annunciò di aver inoltrato la richiesta per intitolare ufficialmente piazza Guglielmo Marconi a Marco Pantani, si aspettava un plebiscito di consensi.
E, invece, benché al centro della piazza sia già stata collocata una statua in onore del Pirata, qualcuno ha sollevato dubbi sull’opportunità di quella scelta. E quel qualcuno, guarda un po’, si chiama mamma Tonina.
“Anche se abbiamo dovuto aspettare 15 anni per questa intitolazione – spiega la signora Belletti – pare che, a settembre, piazza Marconi verrà intitolata a Marco. E’ un riconoscimento che, come famiglia, non può non farci piacere, tuttavia – mettendomi nei panni dei discendenti della famiglia Marconi – non posso fare a meno di esprimere tutta la mia perplessità per questa decisione che, se da una parte, rende omaggio a mio figlio, dall’altra sottrae quello stesso omaggio ad una grande personalità della nostra storia e della nostra città. Non capisco perché, per rendere onore a Marco, si debba fare un torto ad altri…”.
Una posizione ribadita anche qualche giorno dopo sui social dove, con parole amare, sottolineava tutta la sua delusione per “tutti questi problemi che, chissà perché, sorgono solo a Cesenatico…”.
“Io non pretendo nulla – ha scritto la signora Belletti – ma come mai in altre città italiane strade, piazze e monumenti sono state immediatamente intitolate a Marco, mentre proprio nella ‘sua’ Cesenatico abbiamo dovuto aspettare quindici anni?”.
“Sinceramente – ha aggiunto – questa idea di onorare la memoria di Marco scalzando un altro personaggio non mi è mai piaciuta. Io ho girato il mondo per presenziare a centinaia di intitolazioni e certi problemi sono venuti fuori solo qui”.
Clamorosa la chiosa finale: “A questo punto – conclude – se questa intitolazione deve fare un torto a qualcuno, la mia richiesta è quella di non fare più niente”.
