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PRESTIGIO EXPERIENCE

PRESTIGIO EXPERIENCE



 

Il 25 giugno del 2000 Michele Bartoli vinse a Trieste il Campionato Italiano su Strada. L’azienda di San Marino ha deciso di ricordare questo storico anniversario con una bicicletta celebrativa disegnata proprio dal Leoncino delle Fiandre

 

 

Doveva essere, sulla carta, una gara senza insidie. Forse un po’ di selezione – profetizzò qualche cronista alla vigilia – la farà la salita di Chiusa, ma chi, solo qualche settimana prima, al Giro d’Italia, aveva scalato Selva di Val Gardena o il Sestriere, poteva mai perdere il sonno per quella dolce ascesa friulana?

E, invece, quel 25 giugno del 2000, a Trieste, su 187 partenti, arrivarono sotto il traguardo appena in 25. Il podio di quel campionato italiano racconta già molto: primo Bartoli, secondo Simoni, terzo Nardello. Ciclisti veri, gregari di se stessi, gente – per dirla alla Federico Buffa – consacrata alla sofferenza che, in un giorno come tanti, si ritrovarono a pedalare in un inferno di vento e pioggia. Nel corso dei 228 km di corsa in 162 gettarono la spugna. Neanche sul Gavia o sul Tourmalet.

 

In quel pomeriggio di tregenda, Michele Bartoli regalò uno scampolo di classe dei suoi. Partì di rimessa, dopo la Chiusa, e subito guadagnò venti secondi. Da quel momento, fu un crescendo rossiniano e l’uomo che, due anni prima aveva dominato le Ardenne, varcò la linea di gesso dopo 5 ore, 59 minuti e 17 secondi (media 38.076), indossando la prima maglia tricolore del millennio.

Un giorno epico che l’azienda Prestigio di San Marino, di cui Michele Bartoli è consulente bio-meccanico, ha deciso di celebrare in modo solenne, costruendo – a quindici anni esatti da quella memorabile impresa – una straordinaria bicicletta.

 

Si chiamerà MB2000, avrà un telaio speciale in carbonio stratificato di 850 grammi con le tubazioni realizzate a Pordenone, fasciate a Imola e verniciate nelle officine dell’Antica Repubblica. Una bicicletta disegnata, progettata e costruita secondo le indicazioni di Michele Bartoli, che così presenta la neo-nata di Casa Prestigio: “E’ una bicicletta semplicemente stupenda – dice – che, a mio avviso, rasenta la perfezione. Da consulente bio-meccanico, sono convinto che siamo di fronte ad un telaio di altissima qualità, un prodotto che rappresenta la sintesi di un progetto molto ambizioso e che nasce dall’incontro di tante eccellenze. In questo momento, con l’amico Giancarlo Di Marco, dopo aver assemblato il telaio, stiamo occupandoci della grafica, ovvero della componente che dovrà conferire alla bicicletta anche un certo appeal estetico. Alla fine, ne sono convinto, verrà fuori un capolavoro”. Scontata la domanda: perché – potendo scegliere tra Liegi, Fiandre e Freccia Vallone – si è deciso di celebrare proprio l’anniversario di un campionato italiano? Secca la risposta del Leoncino: “Ma perché Prestigio è un’azienda che lavora col made in Italy e perché quel 25 giugno di quindici anni fa, a Trieste, si assegnava la prima maglia del millennio. E’ vero, in carriera, ho vinto corse anche più prestigiose, ma quella maglia tricolore ebbe un sapore particolare e oggi è bello poterla ricordare”.

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