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DENTRO LA CORSA A BORDO DELLE AMMIRAGLIE SHIMANO


Il reportage si riferisce alla passata edizione della Strade Bianche. 

Il racconto della classica toscana delle strade sterrate vissuta assieme ai responsabili dell’assistenza neutrale in corsa, che ci hanno ospitato in auto per una giornata fatta di polvere ed emozioni.

Otto autovetture in tutto, una motocicletta, 24 biciclette intere da montare sul tettuccio delle ammiraglie, biciclette di cui alcune “disc” e alcune tradizionali; e ancora, una quarantina di coppie di ruote, differenziate per profilo, tipologia, sezione. E poi frigoriferi con borracce, barrette energetiche e gel: no, non è l’equipaggiamento tecnico di una squadra professionistica, è il materiale che gestisce l’assistenza neutrale Shimano, quello che da tre anni fa assistenza  in tutte le corse professionistiche organizzate da Rcs. Il team Shimano è composto da venti persone, che per circa 80 giorni l’anno si alternano per fornire l’assistenza al Giro d’Italia, alla Milano-Sanremo, al Giro di  Lombardia, alla Tirreno-Adriatico e alla Strade Bianche, solo per citare le più famose. Proprio all’ultima Strade Bianche noi di InBici abbiamo avuto l’occasione di sedere in ammiraglia, in una delle voluminose e potenti Toyota HR-C con cui quest’anno Shimano segue le corse. È stata una giornata incredibile, prima di tutto fatta di emozioni vissute dentro una corsa rocambolesca e polverosa, ma soprattutto è stata una giornata che ci ha fatto capire quanto delicato, impegnativo e complesso sia fare l’assistenza meccanica nelle corse pro dei nostri giorni.

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Un lavoro delicato

Una giornata di corsa dello staff dell’assistenza neutrale Shimano comincia presto, anzi comincia il giorno prima, perché è già dalla sera della vigila che nel briefing serale si definisce l’ordine che avranno le tre vetture che seguiranno la gara, si parla delle caratteristiche del percorso e delle eventuali problematiche che potrebbero accadere. Per essere precisi all’ultima Strade Bianche le vetture Shimano erano sei, tre al seguito della corsa pro maschile, tre di quella femminile. A guidare una di queste è Pietro Algeri, ex corridore, poi storico direttore sportivo di grandi team degli anni Ottanta e Novanta e oggi un po’ la guida e il punto di riferimento di tutto lo staff Shimano. Algeri conosce bene i corridori e le corse, sa bene come l’ammiraglia dell’assistenza deve spostarsi in gruppo, quale posizione prendere e soprattutto sa cosa non bisogna fare durante una corsa pro. Un’azione sbagliata, una sosta errata o una manovra distratta qui possono costare care, perché a partire dal “pronti via” si corre sul filo dei cinquanta all’ora e in discesa si arriva agli ottanta, anche se il fondo stradale è sterrato…

Sulla seconda ammiraglia

L’ammiraglia Shimano sulla quale mi è stata data l’opportunità di sedere è la seconda. Siedo sul posto passeggero, che normalmente è libero. A guidare a fianco a me è Sergio Pedretti, mentre Federico Verri è il meccanico ed è seduto sul sedile posteriore, lato destro, visto che alla sua sinistra ha accatastate le due paia di ruote eventualmente da passare al corridore in caso di foratura. Poi sul tettuccio ci sono quattro bici intere e altre tre paia di ruote. Semplice no? Tutt’altro, perché il meccanico dell’assistenza neutrale deve fare i conti con i mille standard tecnici che utilizzano oggi i vari team di una corsa professionistica.

Un database per orientarsi

C’è anche una donna nello staff dell’assistenza neutrale Shimano: Veronica Passoni, lei che segue le corse pro di Rcs ancor prima che Shimano arrivasse a gestire l’assistenza neutrale. È lei a gestire e organizzare tutta la squadra dell’assistenza neutrale Shimano. Per gestire, districarsi e facilitare l’arduo compito di selezione e scelta delle biciclette da montare sul tettuccio Veronica quest’anno ha addirittura creato un database, sul quale ha codificato i corridori in base alla loro altezza sella, al tipo di bicicletta utilizzata (disc, non disc), alla trasmissione adottata (a 11 o 12 velocità), al tipo di pedali (sono ben quattro gli standard possibili) e alla lunghezza del manubrio. Incrociando il database con la lista dei corridori di volta in volta iscritti alle varie corse Rcs, Veronica e lo staff Shimano scelgono cosa montare in ammiraglia, quali ruote conviene caricare e quali invece lasciare a casa, nel quartier generale di Shimano Italia presso Legnano. Ovviamente è al meccanico che deve dare la ruota al corridore che spetta il ruolo più delicato, quello di indovinare nel più breve tempo possibile che ruota seve a chi è rimasto in panne al lato strada. Così, quando per motivi legati al vantaggio acquisto, la macchina dell’assistenza neutrale decide di mettersi dietro i fuggitivi, il “nostro” meccanico Federico Verri va subito a vedere la composizione degli attaccanti, organizzando accanto a lui le eventuali ruote compatibili con gli standard tecnici utilizzati da quei corridori.

Quando un corridore cerca l’assistenza

Il corridore che ha problemi tecnici si rivolge all’assistenza neutrale Shimano in tutti i casi in cui – e sono frequenti in una corsa professionistica – l’ammiraglia non gli è vicina oppure questa ha difficoltà a raggiungere il corridore fermo a bordo strada. La sostituzione della ruota è in questo senso l’intervento più frequente, ma in corsa non mancano anche casi in cui la macchina blu della Shimano passi l’intera bicicletta al corridore. Veloci, funambolici e spettacolari sono poi gli interventi di manutenzione che al meccanico capita di effettuare “al volo”, sporgendosi con il busto fuori dal finestrino posteriore sinistro per raggiungere la bici del corridore. Non solo: l’assistenza neutrale spesso si occupa dei rifornimenti. I corridori ormai conoscono bene chi è alla guida della auto blu della Shimano, sanno di poter rivolgersi a loro per prendere una borraccia, una barretta oppure una banana. Operazioni simili vanno fatte tutte in velocità, utilizzando gli spazi di passaggio angusti che spesso ti ritrovi sulla sede stradale di una corsa pro, dove oltre alle ammiraglie ci sono le macchine della giuria, le motostaffette della polizia, le moto dei fotografi, le moto della giuria e le moto dei “regolatori” che appunto sono gli addetti a regolare da una motocicletta il “traffico” delle vetture e delle moto presenti in carovana. Questo panorama si complica ulteriormente se la corsa di cui si parla è una corsa particolare come e appunto la Strade Bianche, che, a detta di chi ci ha guidato in questa giornata mozzafiato, è una delle competizioni più nervose, eccitanti e altalenanti che gli capita di seguire. Certo è che chi è alla guida deve davvero avere “manico” , più o meno come quello che hanno i corridori, che sulle strade sterrate e polverose della Val d’Orcia e delle Crete Senesi abbiamo visto fare cose incredibili, soprattutto in discesa.

In discesa giocare d’anticipo

La discesa, appunto: la discesa è la porzione di gara più pericolosa anche dal punto di vista di chi guida l’assistenza neutrale. Su questo terreno la parola d’ordine è prevedere l’adeguato anticipo rispetto ai corridori che ti sono dietro, perché di storia non ce n’è: nelle discese tecniche e tortuose i corridori vanno molto più forte di quanto può una macchina, seppure condotta da un guidatore moto esperto come è il nostro Sergio Pedratti. Ci spiega Sergio, che quello che stiamo vedendo qui a Siena è anche poco, perché i pro sono capaci di numeri incredibili quando, ad esempio, si scende da una lunga discesa alpina. Quel che è certo, per me che sono lì in auto con i corridori davanti a me lì a cinque metri, è che seguire una corsa pro da vivo non ha niente a che vedere con il vederla in televisione, dove i limiti di uno schermo camuffano, appiattendole, tutto lo spettacolo che davvero sa dare una corsa pro. La televisione smorza le pendenze, “allarga” le curve, non coglie piccoli dettagli dei gesti tecnici dei corridori. La televisione attenua lo spettacolo, di sicuro. Lo spettacolo, ad esempio, è stato quello di avere la fortuna (sì, perché in base all’andamento della corsa non sempre accade così) di potere tallonare dalla seconda ammiraglia Shimano su cui mi trovavo Julien Alaphilippe e Jacob Fugslang negli ultimi chilometri durante i quali il francese ed il danese si andando a giocare la corsa. No, la vittoria del francese in Piazza del Campo non l’abbiamo vista dal vivo, perché come forse saprete alle ammiraglie è sempre vietato il passaggio all’arrivo e sono deviate qualche centinaio di metri prima dello striscione.

Il cartello “deviazione auto” ci obbliga dunque verso una via secondaria, ed è solo dalla voce di Radio Corsa che sentiamo che Alaphilippe sta in quel momento alzando le braccia al cielo in Piazza del Campo. Si chiude così una giornata trionfale per il francese della Quick Step e una giornata emozionante per noi che eravamo in ammiraglia. La giornata delle macchine Shimano in realtà non finisce qui, perché in occasione di questa Strade Bianche alle ammiraglie blu toccherà seguire anche la Granfondo Strade Bianche per cicloamatori, in programma all’indomani. A corsa finita autisti e meccanici corrono dunque a lavare per bene le ammiraglie, pur se sanno bene che all’indomani, al primo tratto di sterrato della granfondo, le auto saranno nuovamente piene di polvere. Ma a questi livelli la professionalità è anche questa, è avere sempre i mezzi perfetti, efficienti e lucidi per assicurare un servizio all’altezza del blasone di queste corse e anche del blasone di Shimano.

a cura di Maurizio Coccia- iNBiCi magazine

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