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SALVACICLISTI

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Davico: “L’Italia attende una legge necessaria per garantire più sicurezza”

 

La corsa verso la sicurezza prosegue: i lavori per una legge che assicuri maggior serenità agli utenti deboli della strada vanno avanti così come la campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che in questi mesi ha già ottenuto importanti risultati.

Alla chiamata del senatore Michelino Davico (FDL), che alla vigilia dell’esodo estivo ha voluto porre nuovamente l’attenzione sulla necessità di adottare in tempi rapidi la legge salvaciclisti con cui si garantisce la distanza di sicurezza di 1,5 metri in fase di sorpasso dei ciclisti, hanno risposto con entusiasmo i rappresentanti delle istituzioni, della Federazione Ciclistica Italiana e delle associazioni legate al mondo della mobilità.

Tra questi, in prima fila, anche il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, il presidente di UNASCA, Emilio Patella, la vice-presidente della FCI Daniela Isetti nonchè il Vice-Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Riccardo Nencini che ha riferito dell’impegno del Governo a riprendere il testo del DDL Salvaciclisti di modifica all’art. 148 del Codice della Strada e a sostenere l’approvazione della norma in tempi rapidi.

 

 

“Da quando abbiamo presentato, nel corso del mese di marzo, il Disegno di Legge sottoscritto da oltre 60 senatori abbiamo purtroppo registrato altre decine di incidenti che hanno provocato la morte e il ferimento di nuove vittime. Nelle prossime settimane, con migliaia di italiani che si sposteranno per andare in vacanza, invitiamo tutti a fare attenzione per scongiurare altre stragi” ha sottolineato il senatore Michelino Davico. “Oggi abbiamo incassato per l’ennesima volta la disponibilità del Governo a decretare sulla materia ma chiediamo che ciò avvenga il più rapidamente possibile: se siamo tutti d’accordo sulla necessità di garantire maggiore sicurezza a chi usa la bicicletta sulle strade italiane perchè non farlo subito?” ha concluso Davico a cui hanno fatto eco le parole dell’Avv. Patrich Rabaini, promotore ed estensore del Disegno di Legge di modifica all’Art. 148 CdS.

 

 

 

Toccante, infine, l’appello di Marco Cavorso, il papà di Tommy, una delle giovani vittime della strada strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari proprio mentre si trovava in sella alla sua biciclettina: “Dopo mesi in cui se ne parla è frustrante vedere che siamo ancora davanti alla scelta tra quattro diverse strade: da una parte vi è la legge che abbiamo promosso grazie all’interesse del Senatore Davico e degli altri sottoscrittori. Poi vi è l’inserimento della norma nella modifica al Codice della Strada o, ancora, il decreto legge che permetterebbe di fare presto ma non è ancora stato adottato. Temo che in troppi vogliano imboccare la quarta strada, quella del non fare nulla. A questi ricordo che ogni giorno sulle strade italiane muoiono uomini, donne e soprattutto bambini che non hanno nessuna colpa se non quella di andare in bicicletta”.

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