SANTILLI: “IL GIRO A ROMA DEVE DIVENTARE UNA PIACEVOLE COSTANTE”

L’avvocato Gianluca Santilli,l’uomo che è riuscito a creare dal nulla il miracolo di una Gran Fondo tra i tesori millenari dell’Urbe, lo ripete da tempo: “Roma dovrebbe diventare per tutte le edizioni del Giro la sede della tappa finale, così come avviene a Parigi per il Tour o a Madrid per la Vuelta”.

Non un appello campanilistico in sfregio a Milano, ma la semplice constatazione che, in fondo, “nessuna città al mondo può offrire al ciclismo una scenografia così bella”.

E, forse, domani se ne renderanno conto in tanti, quando la corsa rosa approderà a Roma, dove i ciclisti percorreranno gli undici chilometri e mezzo di un circuito cittadino che pare disegnato apposta per mostrare al mondo le bellezze della città eterna: “Le buche sulle strade – precisa Santilli – non possono rappresentare un problema per questi ciclisti professionisti. Qui si correrà sui millenari sampietrini romani, così come nel Fiandre e alla Roubaix si gareggia da sempre sul pavé. Le buche semmai sono un problema sulle strade asfaltate, ma questa è un’altra storia…”.

Il presidente della Gran Fondo Campagnolo di Roma ne è convinto: “Questo sarà il primo di tantissimi arrivi al giro”. Una convinzione che, in fondo, è anche una speranza “perché – ammette – avere il Giro d’Italia nella capitale aiuta anche ad accelerare le politiche sulla mobilità sostenibile che in questa città stanno finalmente diventando una priorità. Abbiamo cominciato noi nel 2012 con la Gran Fondo Campagnolo che sembrava una sfida impossibile e che, invece, nel corso degli anni, è diventata una delle manifestazioni granfondistiche più importanti del pianeta. Certo, lo spot promozionale di un evento come il Giro sarebbe ancora più importante ed efficace”.