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SICUREZZA IN PRIMO PIANO 2

SICUREZZA IN PRIMO PIANO



Dalle cronometro alle granfondo ecco tutto quello che c’è da sapere per garantire agli atleti un “pronto intervento” efficace e tempestivo

 

Conoscenze e adempimenti preliminari

Il medico che accetta l’incarico dovrà: a) – comunicare all’organizzatore il numero del telefono cellulare di cui intende servirsi il giorno della gara; b) – portare con sé il necessario per la sua missione; c) – presentarsi al direttore di corsa almeno un’ora prima della partenza della gara per confermare la propria presenza, verificare l’equipaggiamento delle ambulanze e la qualifica professionale dei rispettivi equipaggi; d) – segnalare tempestivamente all’organizzatore eventuali ritardi tali da pregiudicare il rispetto dell’orario di partenza della gara (che non può essere superiore ai 30’); e) – attivarsi personalmente per trovare un sostituto nel caso di un suo improvviso impedimento; f) – ritirare dall’organizzatore la documentazione inerente le caratteristiche della gara, compresi i recapiti telefonici degli ospedali allertati, di chi fornisce il servizio delle ambulanze e del personale a bordo, per stabilire un adeguato piano di primo intervento.

Nella vettura del medico, possono trovare ospitalità solo le persone designate dal medico stesso.

Mezzi e personale

In una gara ciclistica, serve: a) –  un medico con esperienza di pronto soccorso, oppure due medici di cui uno rianimatore; b) – una o due ambulanze (di cui almeno una attrezzata per la rianimazione) condotte da equipaggi comprendenti almeno un abilitato professionale ; c) – una vettura (di altezza non superiore a m 1,66) per ciascun  medico, condotta da un autista esperto di gare ciclistiche, non impressionabile alla vista di soggetti traumatizzati o feriti; d) – una moto nel caso di tratti stradali inadatti al transito delle vetture; e) – un apparato radio rice-trasmittente su tutti i veicoli dell’assistenza sanitaria.

Nel caso di più medici uno di questi può essere collocato a bordo dell’ambulanza.

 

 

 

 

Facoltà, compiti  e responsabilità

Il medico di gara (o capo-medico quando siano più di uno) ha la responsabilità generale dell’assistenza sanitaria, che la esercita in autonomia, coordinando l’attività dei collaboratori e dei mezzi  di soccorso, la cui posizione iniziale, data dai regolamenti sportivi, potrà essere modificata a seconda dell’evoluzione della corsa e di concerto con il direttore di corsa.

In caso di incidente o caduta, spetta esclusivamente al medico di gara decidere se il corridore potrà riprendere la gara, obbligarlo al ritiro, oppure ricoverarlo. Il mancato rispetto del divieto a proseguire la gara comporta l’espulsione dell’atleta da parte della Giuria.

Il medico ed il personale delle ambulanze è tenuto ad annotarsi i numeri degli atleti assistiti e trasmetterli alla direzione corsa.

Il medico di gara, in ragione della sua importante missione e dell’autorità che riveste quale “pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni”, è opportuno indossi una apposita pettorina di riconoscimento.

Per ragioni di privacy e per evitare allarmismi incontrollati, è bene non vengano comunicati via radio le condizione effettive degli atleti soccorsi, salvo la doverosa segnalazione dei loro numeri dorsali affinché possano seguire gli opportuni interventi da parte dei loro direttori sportivi, giuria e direzione di corsa.

Il medico che decide il ricovero di un atleta deve darne immediata comunicazione (via radio o cellulare) al direttore di corsa, specificando l’ospedale verso il quale è stato avviato e se egli stesso lo accompagnerà, come talvolta può essere necessario.

Quando le conseguenze di una caduta o di un sinistro sono tanto gravi da suggerire la necessità di sospendere la gara, neutralizzarla oppure annullarla è bene che le comunicazioni tra medico e direttore di corsa avvengano in modo riservato, a voce o tramite cellulare.

Qualora la gara resti priva di medico e di ambulanza spetta al direttore di corsa decidere di far comunque proseguire la competizione oppure sospenderla (per un tempo non superiore ai 30’ e se le condizioni atmosferiche lo consentono) in attesa che l’assistenza sanitaria venga ripristinata, oppure annullarla se questo non è possibile.

Il personale dei mezzi che ha trasportato i corridori al pronto soccorso, appena possibile si metterà in contatto con il direttore di corsa per decidere il tragitto migliore per rientrare rapidamente al seguito della gara.

Il servizio medico-sanitario di una gara ciclistica, seppure imposto per garantire la giusta assistenza ad un evento di rischiosità superiore alla norma, può essere temporaneamente utilizzato per l’assistenza a cittadini che ne abbiano urgenza, se posti nelle vicinanze, secondo la regola civile che l’assistenza la si da a chi ne ha immediato bisogno.

 

 

 

 

La posizione dei veicoli in gara

In linea – I regolamenti sportivi dispongono che la vettura del medico di gara sia collocata dietro al gruppo dei corridori in quarta posizione, preceduta soltanto dalle vetture della giuria, direttore di corsa e cambio-ruote, garantendo al medico di poter intervenire con più rapidità.

L’ambulanza invece dovrà collocarsi quale penultimo veicolo del seguito, davanti a quello con il cartello “Fine gara ciclistica”.

Nel caso di ulteriori ambulanze, queste  si posizioneranno in coda al gruppo delle vetture di società (ammiraglie), lasciandosi alle spalle tutto il resto.

Quando la corsa si fraziona (fuggitivi-inseguitori-gruppo-attardati), è il medico che decide se rimanere nella posizione iniziale, oppure – di concerto con il direttore di corsa – spostarsi più avanti, in prossimità di quei corridori che per consistenza dei gruppi o furia agonistica, come nei finali di gara, sono esposti a rischi maggiori.

Il medico che si porta in posizione più avanzata facendosi seguire dall’ ambulanza (nel caso ne siano presenti almeno due), una volta giunto alle spalle dei corridori si collocherà sempre in quarta posizione o comunque davanti alla prima “ammiraglia”, mentre l’ambulanza si posizionerà quale ultimo veicolo di quelli presenti in quel tratto.

In presenza di più medici, è giustificato che uno di questi si porti sui fuggitivi o gl’immediati inseguitori quando tra questi ed il grosso del gruppo esiste un intervallo di almeno tre minuti.

A cronometro – In questo genere gare contro il tempo, il servizio di assistenza sanitaria poggia su presidi fissi stabiliti di comune accordo tra direttore e medico di gara, considerati i  mezzi a disposizione.

Di norma il medico ed una ambulanza stazionano in prossimità della partenza, dove la direzione corsa riceve ogni genere di informazione, mentre le restanti  ambulanze vengono dislocate lungo il percorso.

Per un miglior servizio è bene che il direttore di corsa predisponga uno stralcio planimetrico con indicata la posizione della varie ambulanze ed il recapito telefonico dei loro equipaggi, per consentire interventi dalle postazioni che più riducono il rischio di interferire con la marcia dei corridori in transito.

Granfondo – In queste manifestazioni, dove partecipa un elevato numero di concorrenti, di cui una minoranza con ambizioni agonistiche e una maggioranza con spirito puramente cicloturistico, i criteri dell’assistenza medico-sanitaria variano a seconda della consistenza della manifestazione stessa.

Ad esempio, in una granfondo di media entità, con 1.500 partecipanti, è opportuna una assistenza con 2/3 medici e 4/6 ambulanze, razionalmente suddivisi tra percorso medio e percorso lungo.

Su ciascun percorso, almeno un medico ed una  ambulanza, prenderanno  posizione dietro al grosso dei concorrenti e comunque prima dei veicolo “Fine gara ciclistica”, mentre i restanti  medici e le restanti ambulanze andranno a coprire lo spazio, ben più ampio, tra il veicolo “Fine gara ciclistica” e quello “Fine manifestazione”, di concerto con il direttore di corsa, a cui spetta il monitoraggio costante dei mezzi dedicati all’assistenza sanitaria suggerendo di volta in volta la loro miglior dislocazione.

Quando i partecipanti fossero parecchie migliaia, sarà cura dell’organizzatore, insieme al direttore di corsa ed al responsabile dell’assistenza sanitaria, stabilire un piano di pronto intervento composto di   mezzi al seguito ed in postazione fissa, in quantità sufficiente per i rischi prevedibili.

 

 

 

 

Modalità di intervento 

In caso di caduta, la vettura del medico si ferma sul lato destro della carreggiata,  lasciando fra sé e i corridori lo spazio per fare defluire quei mezzi al seguito che hanno ragione di continuare la propria marcia.

Il medico scende dal lato destro della vettura, seguito a breve dal suo autista, che lo aiuterà in quel che gli sarà chiesto, come ad esempio: a) – chiamare via radio l’ambulanza; b) – avvertire la direzione corsa ; c)  – segnalare la presenza di corridori a terra e favorire il passaggio della restante parte della corsa; 

L’ambulanza che si porterà sul posto, si posizionerà dietro la vettura del medico, nel caso gli atleti incidentati necessitano di elementari medicazioni, oppure, davanti la caduta e in prossimità del corridore da soccorrere quando per questi si preveda: d) – impiego delle apparecchiature di rianimazione; e) – immobilizzo e trasporto al pronto soccorso; f) – osservazione diagnostica in luogo protetto e discreto; g) – interventi di prima necessità su ferite, fratture e traumi di una certa entità.

In questi frangenti la presenza sul posto del direttore di corsa è fondamentale per: h) – evitare che nel luogo della caduta si crei un affollamento che ostacoli le operazioni di soccorso; i) – allontanare il pubblico e i curiosi; l) – approntare paraventi che proteggano il corridore e la riservatezza dell’intervento medico; m) – predisporre le opportune segnalazioni perché le persone e i mezzi impiegati nell’assistenza sanitaria non siano a loro volta investiti dai veicoli in transito.

Il posizionamento dell’auto del medico e dell’ambulanza, nei tratti in discesa o in prossimità di curve con scarsa visibilità, dovrà avvenire tenendo conto delle traiettorie seguite dagli atleti in recupero e della loro forte velocità.

E’ ammessa l’assistenza medica da vettura in movimento, ad esclusione dei tratti in salita e degli interventi prolungati.

Il medico é responsabile del comportamento della sua vettura e dei suoi componenti, non consentendo alcun aiuto tendente a facilitare, con scia o appoggio, la permanenza od il rientro in gruppo del corridore cui ha prestato le sue cure.

A conclusione della gara

Il medico è tenuto a rilasciare al direttore di gara la certificazione firmata contenente il numero dorsale degli atleti assistiti, la diagnosi possibile dei danni fisici riportati, con i conseguenti provvedimenti adottati, quali: medicazione, ricovero ospedaliero, ritiro coatto.

 

A cura di Silvano Antonelli – Copyright © INBICI MAGAZINE

 

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