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SICUREZZA IN PRIMO PIANO

SICUREZZA IN PRIMO PIANO



A fine novembre a Faenza è andato in scena il tradizionale momento celebrativo e di riflessione dedicato alla sicurezza nelle gara ciclistiche

 

Il 27 novembre scorso, nella Sala Consiliare di Faenza, è andata in scena la 25ª edizione del “Giorno della Scorta”, l’appuntamento che il GS Progetti Scorta ogni anno dedica alla ricerca e alla promozione della sicurezza nelle gare ciclistiche su strada, dalle gare tradizionali alle granfondo.

Un appuntamento sostenuto dalla FCI e dall’ACSI, con il Patrocinio di Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio, Ministero dell’Interno, Regione Emilia-Romagna, Prefettura di Ravenna e Comune di Faenza.

Per il GS Progetti Scorta è stato un “compleanno” particolare: 25 anni!

Una storia importante a favore della sicurezza: dai servizi di scorta alle gare ai convegni di formazione, dalle proposte prese in considerazione dai Ministeri dell’Interno e dei Trasporti alle lezioni di sicurezza per i giovani atleti.

Il saluto agli ospiti, nella bellissima cornice di Piazza del Popolo, con l’esibizione degli sbandieratori dei Rioni manfredi, a fianco di una vistosa ed ammiratissima supercar Lamborghini-Huracàm della Polizia di Stato, inviata direttamente da Roma.

Tante le autorità intervenute, dal Sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi al Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Tanti anche gli ospiti del mondo sportivo: i CT Davide Cassani, Dino Salvoldi e Marino Amadori, i professionisti Adriano Malori e Alan Marangoni, 9 campioni Italiani Esordienti, Allievi e Juniores di varie specialità, 18 gruppi di moto staffette/scorte tecniche di nove regioni diverse, seguiti da organi di informazione importanti come Rai, Gazzetta dello Sport e TuttoBici.

 

L’intervento del presidente della regione Stefano Bonaccini con a fianco il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi

 

 

 

Ognuno degli ospiti chiamati in pedana, come era nelle intenzioni degli organizzatori, ha saputo offrire un esempio oppure dare un suggerimento di come la sicurezza nelle gare ciclistiche potrebbe essere ulteriormente migliorata, come ha fatto, in particolare, Adriano Malori con un toccante racconto di una stagione particolarmente sfortunata, con dentro la sua voglia di non abbattersi pur con il timore di non riuscire più ad essere il corridore di prima. Emozioni che lasciano il segno e che ti fanno capire quanto la sicurezza, più che un obbligo, debba, ancor prima, essere un’espressione di amore e di responsabilità verso il prossimo.

Sul piano prettamente del contenuto e della proposta, l’iniziativa ha registrato due momenti di grande interesse: la relazione presentata dal Presidente del GS Progetti Scorta Silvano Antonelli e l’intervento del Presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Antonelli, pur dichiarando positivi i livelli di sicurezza fin qui realizzati, ha espresso una serie di precise rivendicazioni, quali:

  • la rapida approvazione della riforma del Codice della Strada con misure a favore dell’uso quotidiano della bici, maggiori tutele per le gare ciclistiche, protezione per gli atleti in allenamento ed obbligo del casco fino ai 14 anni;
  • l’interessamento della Regione Emilia-Romagna sui temi della sicurezza nel ciclismo;
  • l’inserimento delle gare ciclistiche nei quiz per il rilascio delle patenti di guida;
  • la concessione di frequenze radio ad uso agevolato per la sicurezza ed il controllo delle gare ciclistiche;
  • migliori condizioni assicurative per motostaffette e scorte tecniche, da applicarsi sia nelle gare FCI che in quelle degli EPS.
  • elevare a 75 anni il limite di impiego delle moto staffette e scorte tecniche nelle gare della FCI;
  • corsi di abilitazione e di aggiornamento più efficaci, con l’introduzione dei crediti formativi e di forme sperimentali da realizzare in collaborazione con le varie regioni;
  • analisi della drastica riduzione del numero degli ASA, figure nate nel 2007 appositamente  per la sicurezza delle gare ciclistiche e delle granfondo;
  • interventi urgenti in quelle regioni dove, pur svolgendosi gare e granfondo, non risulta la presenza di motostaffette o scorte tecniche abilitate e quindi, verosimilmente, il non rispetto  il Codice della Strada e la non effettuazione dei dovuti controlli;
  • più impegno delle società ad organizzare lezioni di sicurezza per i corridori di ogni categoria, compresi i cicloamatori, la cui eventuale inesperienza accresce i rischi di incidenti elevando oltremisura le responsabilità degli organizzatori e del personale delle scorte. 

Uno scorcio della platea del Giorno della Scorta

 

Richieste che hanno trovato immediato eco nell’intervento del Presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, quando ha voluto precisare che «iniziative come questa rappresentano un grande valore condiviso per la nostra regione e l’intera comunità. Conferma la passione, la costanza e la tenacia del lavoro svolto con l’obiettivo di qualificare sempre più il volontariato. Siete dunque un esempio di impegno civico e di servizio, e siete fondamentali per la riuscita delle manifestazioni che portano a gareggiare tantissimi giovani e tantissimi atleti . Per questo, in qualità di presidente della Conferenza Stato-Regioni, mi impegnerò perché all’inizio del prossimo anno venga convocata la commissione trasporti per consentire, a soggetti come il GS Progetti Scorta, di esporre le proprie indicazioni per la sicurezza nelle gare ciclistiche e relative proiezioni sulla riforma del Codice della Strada».

La 25ª edizione del Giorno della Scorta, si è conclusa con la cerimonia di assegnazione del Premio Sicurezza 2016, l’ambito riconoscimento attribuito a chi ha saputo realizzare importanti soluzioni per la sicurezza nelle gare ciclistiche su strada, quest’anno assegnato al Prof. Enrico Fagnani, l’ideatore ed il realizzatore dell’attuale servizio di radio-informazione della Lega Ciclismo Professionistico.

Un sistema pensato nel 1975 e divenuto un esempio per tutto il ciclismo internazionale, basato sulla più elementare ed efficace delle considerazioni: l’informazione, con i suoi elementi di qualità, tempestività e completezza, è quanto di più necessario per lo sviluppo  di ogni ipotesi di sicurezza e corretta gestione delle gare ciclistiche su strada.

 

Un modello di riferimento anche per le gare cosiddette minori e che dovrebbe sollecitare pure la riflessione degli organizzatori delle granfondo, dove questo servizio, tranne qualche caso, non ha ancora raggiunto l’efficienza necessaria.

 

Nella foto di copertina, il vincitore del Premio Sicurezza, prof. Enrico Fagnani, con a fianco Antonelli ed i rappresentanti della forze di polizia.

 

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