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SONNY COLBRELLI KITTEL IMBATTIBILE 2

SONNY COLBRELLI: KITTEL IMBATTIBILE



È stato Sonny Colbrelli, giovane talento del team Bardiani-Csf , il protagonista della puntata di Velodrome, opinioni a confronto dedicata al Tour de France.

 

 

Con Colbrelli, recente vincitore di una tappa al Giro di Slovenia e soprattutto dello storico Giro dell’Appennino – due successi che gli hanno consentito di rompere finalmente il ghiaccio tra i professionisti, dove ancora non aveva vinto a dispetto dei numerosi piazzamenti centrati fin da inizio stagione, fra cui il sesto posto alla Milano-Sanremo – abbiamo parlato dell’incontenibile Marcel Kittel visto in questi primi giorni di Tour, e gettato uno sguardo ai principali obiettivi del corridore bresciano per la seconda parte di stagione.

 

A cominciare da un mondiale al quale Colbrelli punta senza mezzi termini. «Nei giorni scorsi sono stato a visionare il circuito di Ponferrada: è un percorso tecnico, per niente semplice come lo avevano descritto, perché tra salita, discesa e curve nel centro abitato non c’è un metro di respiro. Alla maglia azzurra tengo tantissimo e al Giro dell’Appennino ho dimostrato di andare forte anche in salita: al mondiale spero proprio di esserci».

D’altra parte, il Colbrelli versione 2014 ha dimostrato di avere del talento. E questo nonostante un potenziale che, probabilmente, non ha ancora potuto esprimere appieno a causa del calendario limitato a cui può partecipare la Bardiani, esclusa dalla maggior parte delle grandi corse internazionali che non siano quelle nostrane, Giro d’Italia e Milano-Sanremo su tutte. «Ma già quest’anno abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’Amstel Gold Race, ed è stata un’esperienza importante. Per il 2015 speriamo di strappare l’invito a qualche corsa monumento. E io di sicuro resterò in Bardiani», ha rassicurato il 24enne di Desenzano.

Spostando l’attenzione sul Tour, Colbrelli, come tutti, è rimasto colpito dallo strapotere di Kittel in volata: «È impressionante, vince con una facilità disarmante, sia quando riesce a fare volata di testa come Londra, sia quando è costretto a recuperare come successo a Lilla: è davvero imbattibile». In casa Giant, però, c’è un altro velocista tedesco, molto simile per caratteristiche a Colbrelli, e con il quale il bresciano si è scornato nelle prime corse dell’anno, Étoile de Bessèges e Giro del Mediterraneo. «Lui come me tiene in salita e ha un grande spunto veloce, e infatti mi hanno già detto che un po’ gli somiglio».

 

Non  a caso, proprio Degenkolb sarà l’uomo protetto della Giant per la tappa del pavé. «Una tappa a cui anche a me sarebbe piaciuto tantissimo partecipare. Ho già assaggiato il pavé, anche se non ancora quello della Roubaix che è completamente diverso da tutti gli altri, ma è un terreno che mi piace e sul quale mi vorrei testare ancora. Domani (oggi ndr) intanto, ne vedremo davvero delle belle e attenzione, perché con la pioggia la corsa rischia di trasformarsi in un autentico macello, e la classifica ne uscirà sicuramente segnata».

E attenzione, anche, alla scarsa dimestichezza con le pietre da parte dei corridori del gruppo. «Chi corre la Roubaix è perché sa di poter fare bene in questo tipo di gare. Ben altra cosa – mette in guardia Colbrelli – succederà al Tour, dove gli uomini di classifica si troveranno alle prese con un terreno a loro estraneo, e verrà fuori una gran confusione fin dal primo settore di pavé se pensiamo alla battaglia che ci sarà per prenderlo in testa. Un nome secco per la vittoria di tappa? Cancellara, in seconda battuta Sagan».

 

In chiave Tour de France, invece, Colbrelli propende per il Pistolero: «Al Delfinato ho visto un grande Contador e credo sia lui il favorito. Froome va forte, niente da dire, però non mi sembra lo stesso dello scorso anno, non è sicuro e dimostra anzi di essere nervoso, non corre tranquillo come dovrebbe».

Quanto a Nibali, le indicazioni di questi sono più che positive. «È supportato da una grande condizione, e anche da una squadra molto forte. Poi certo, sul pavé può succedere di tutto e basta una foratura a tagliarti fuori, ma il fatto di avere la maglia gialla, e quindi di poter contare sulla prima ammiraglia al seguito, sarà molto importante in caso di guasti meccanici o di qualsiasi altro problema».

 

L’appuntamento con “Velodrome, opinioni a confronto” tornerà come sempre, questa sera, a partire dalle ore 21:30. A commentare con noi la temutissima tappa del pavé – che sarà la 5ª frazione del Tour, da Ypres ad Arenberg-Porte du Hainaut di soli 155 km, ma con ben nove settori di strada acciottolata – sarà un grande esperto delle pietre come Dario Pieri, secondo al Giro delle Fiandre nel 2000 e alla Parigi-Roubaix nel 2003, vincitore di una tappa alla Tre Giorni di La Panne nel 1998 e del  Gp di Harelbeke nel 2002, e autore di tanti altri piazzamenti di prestigio nelle più importanti corse del nord. Chi meglio di lui, quindi, per fare le carte ad una tappa che si annuncia fondamentale anche in chiave classifica generale?

 

 

 

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