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Stefano Pirazzi

Stefano Pirazzi



 Il miglior scalatore del Giro d’Italia 2013

 

 

Un personaggio mai sopra le righe, rispettoso e umile. Il suo marchio di fabbrica è l’attacco, da lontano o a pochi Km dall’arrivo. Il 2013 è stato l’anno della sua consacrazione, con la conquista della maglia azzurra al Giro d’Italia e un brillante podio ai campionati italiani a cronometro.

 

 

Buongiorno Stefano, quando e perché è iniziata la sua passione per le due ruote?

La mia passione per la bicicletta è nata da bambino, periodo in cui preferivo giocare con la bici agli sport di squadra. Fu così che un giorno, all’età di 6 anni, decisi di iscrivermi alla squadra del mio paese, la polisportiva Fiuggi e iniziai a gareggiare.

 

Nelle categorie giovanili, cioè da allievo e junior, quali sono stati i suoi migliori risultati?

Nella categoria allievi ho vinto cinque gare oltre ad una serie di piazzamenti in gare di prestigio; nella categoria juniores ho vinto tre corse il primo anno e nove il secondo anno vestendo anche la maglia azzurra.

 

Tra gli under 23 brilla una vittoria di tappa al Giro delle Regioni. Qualche anno più tardi, nel 2010, ecco il passaggio nei professionisti. Il team è “Colnago-CSF Inox”, diretto da Bruno e Roberto Reverberi. Si dice che sia praticamente una famiglia, ce lo conferma?

Certo! Militare nella squadra di Reverberi significa vivere all’interno di una vera e propria famiglia. Un modo di vivere che ha cementato i legami all’interno del team attraverso gli anni. Il personale della Bardiani-Csf Inox è stupendo e con tutti loro il rapporto è ottimo.

 

A proposito di preparazione, quanti km percorre durante l’anno?

Non saprei quantificarli con precisione, ma vi posso assicurare che non sono tanti… ma tantissimi.

 

Dal 2010 ha partecipato a ben 4 Giri d’Italia, con un ruolino di marcia in costante miglioramento: 120° nel 2010, 61° nel 2011, 46° nel 2012 e 44° nel 2013. Che cosa rappresenta il Giro per un corridore come lei?

Il giro lo guardavo sin da bambino. Vedevo in tv le imprese di Marco Pantani e, da allora, ho iniziato a sognare e a voler partecipare un giorno a questo evento. Vi posso assicurare che questa corsa a tappe regala emozioni fortissime, sensazioni uniche, al punto che ogni volta che la si vive, rimangono impresse nella mente. Condividerle con i tifosi, gli appassionati, è una delle cose più belle di questo sport.

 

Lei è uno specialista delle salite: nel 2012 ha fatto sua la maglia degli scalatori alla Tirreno Adriatico e nel 2013 con una condotta strepitosa e regolare ha conquistato la maglia azzurra al Giro 2013. Vuole condividere con i lettori di INBICI le emozioni legate a questi due simboli del primato ottenuti?

Sì, direi che alla Tirreno-Adriatico quella maglia arrivò in modo inatteso. Fu comunque una grande conquista per me. Per contro, la maglia del Giro d’Italia 2013 rappresenta un obiettivo, poi raggiunto, che mi ero prefissato fin dall’inizio della stagione. Una volta ottenuta nella tappa di Firenze non l’ho più lasciata andar via, da allora ho combattuto e lottato come un leone fino all’ultimo traguardo su tutte le salite, perché la volevo portare a casa a tutti i costi. A Brescia, quando ho realizzato di esserci riuscito, non sono riuscito a contenere la soddisfazione.

Campionato italiano a cronometro 2013 in Trentino. Vince Marco Pinotti, un vero specialista. Tutti attendono Malori e Cataldo e invece sul secondo gradino del podio ci sale lei. Se lo aspettava? Aveva preparato meticolosamente la prova contro il tempo?

Non mi aspettavo di arrivare secondo, ma di entrare nei primi cinque, forse sì. E’ arrivato il secondo posto e ne sono felice. Dopo il Giro avevo subito messo a fuoco entrambi gli obiettivi tricolori (corsa in linea e cronometro) perché entrambi erano adatti a me e quindi mi sono preparato per far bene.

 

Dalla maglia azzurra Mediolanum del Giro 2013, alla maglia azzurra della Nazionale di Bettini per i Mondiali di settembre 2013 a Firenze: credo sia lecito avere delle aspettative. E’ così?

Sì certo. La maglia azzurra sarà il mio prossimo traguardo da raggiungere. Da parte mia, cercherò di fare come sempre il massimo, per il resto non starà a me decidere quale sarà la miglior composizione della nazionale che affronterà il mondiale di Firenze, peraltro molto selettivo.

 

 

 

La sua corsa preferita e quella che proprio non riesce ad amare?

La mia corsa preferita, come ormai avete capito, è il Giro d Italia, mentre quella che non riesco ad amare non esiste, perchè nel bene o nel male qualsiasi corsa di ciclismo regala qualcosa di magico da portare nel cuore.

 

Il suo modello, il suo idolo sportivo?

Il mio idolo sportivo è indubbiamente Marco Pantani.

 

Il suo sogno?

Vincere una o più tappe al giro d’Italia e perché no, la classifica generale. Sognare non costa nulla.

 

Il suo avversario più ostico?

Non ho avversari ostici, per lo meno da parte mia: sono un tipo molto tranquillo.

 

Il fan club “Tutti pazzi per Pirazzi” la segue ovunque. Vuole parlarci di questo gruppo di amici e parenti che ha organizzato poco tempo fa una grande festa in onore della maglia azzurra al Giro 2013?

Il mio fan club è nato con il mio passaggio al professionismo e negli anni è cresciuto sempre di più. I tifosi e tesserati non sono solo laziali, ma arrivano da tutta Italia. Ultimamente anche degli stranieri si sono avvicinati al gruppo. Dopo i miei risultati della prima parte di stagione,con la conquista della maglia azzurra e il secondo posto ai campionati italiani a cronometro, il presidente del mio fan club e i suoi collaboratori hanno deciso di organizzare questa festa. Devo dire che è andata oltre le aspettative con piu di 300 persone presenti e colgo l’occasione per ringraziarle tutte! Grazie soprattutto a chi ha lavorato per far sì che tutto andasse per il meglio.

 

Il 2014 non è poi così lontano: quali sono i suoi obiettivi?

Sono ancora troppo assorbito, fisicamente e mentalmente, da questo 2013: appena finirò la stagione ci penserò con tranquillità.

 

C’è qualcuno che vuole ringraziare per quello che ha fatto in carriera?

Sicuramente una persona che mi ha dato molto è stato Olivano Locatelli, il direttore sportivo della squadra dillettanti Palazzago. Oltre a lui, la mia famiglia che mi è stata sempre vicino e la mia compagna.

 

Grazie Stefano, da parte di tutta la redazione di INBICI.

A presto. Un saluto a tutti.

 

 

 a cura di PAOLO MEI

2) Pirazzi podio crono
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