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SUL POLLINO SI RICOMINCIA DA TRE

SUL POLLINO SI RICOMINCIA DA TRE



E’ cambiato il nome, la location, i “patron”, ma “il Pollino” è rimasta la tappa che smuove gli animi di tutti bikers del centro-sud.

 

Avevamo pensato di mollare tutto l’anno scorso quando, a poche ore dalla gara, alcune frecce disposte lungo il percorso son state tolte e buttate nel fiume. Come quelle frecce, ci sentivamo in balia della corrente, una corrente che, purtroppo, tira dal verso sbagliato.

Era il 28 giugno 2013 e la Marathon del Pollino moriva.

Ma la Marathon del Pollino si è dimostrata una fenice e dalle sue ceneri è rinata, con un nuovo nome, un nuovo simbolo, un nuovo percorso, ma con la stessa anima.

 

Nasce così la Marathon Skanderberg. Nonostante tutti i cambiamenti, qui si ricomincia da tre costanti: il Pollino stesso, come sempre gran protagonista con tutta la sua bellezza, la partecipazione dei bikers, a centinaia ad invadere la piazza di San Costantino Albanese, nuovo punto di partenza ed arrivo della competizione, ed infine lui, Mirco Farnisi, che per il secondo anno consecutivo domina le vette lucane.

 

Tra le novità di questa “primaquattordicesima” edizione della Marathon Skanderberg , tra lo stupore dei partecipanti e della comunità arbëreshe, alla partenza, a gran sorpresa, il primo a tagliare i nastri era il campione lucano Domenico Pozzovivo, reduce da uno splendido Giro d’Italia. Il piccolo-grande biker ha partecipato, fuori gara e all’arrivo non ha avuto che belle parole volte ad incitare l’organizzazione di manifestazioni del genere, importanti, a suo dire, a promuovere il nostro territorio.

 

Un’altra presenza spicca tra i 700 bikers, un volto noto tra i frequentatori del Pollino, un uomo che ha visto nascere, poi morire, poi rinascere questa manifestazione, crescendo con lei: Barbaro Tommaso, per il 14imo anno in prima fila pronto a sfrecciare tra i boschi lucani, nonostante le noie fisiche che non gli impediscono, però, di concludere un’ottima prestazione. Nel 2001 era secondo di categoria e 13imo assoluto.

 

 

 

Son passati gli anni, son cambiate molte cose, ma qualcosa resta immutabile: l’amore degli appassionati come lui e degli organizzatori per questo sport e per questo evento in particolare. Un amore che “pedala” oltre le difficoltà, oltre gli ostacoli, e vince.

 

Poi che dire una gara mozzafiato e tirata. Davanti i primi 10 sembravano dei treni ad alta velocità. Il podio assoluto lo conferma, c’erano tutti quelli che aspettavamo a contendersi le migliori posizioni. Sfortunato il campione italiano ELMT Di Pasquale del Team Lombardo che conduceva con Farnisi il gruppo di testa e che ha dovuto far spazio suo malgrado alla sfortuna e una foratura. Gli altri grandiosi. Dal vincitore Farnisi che bissa il successo del 2013 a Chiaiese secondo come nella scorsa edizione e con grande determinazione nel portare a casa la prossima.

 

Al terzo posto un Carrer agguerritissimo. Da sottolineare che ha portato a termine la gara con forcella rigida, una scelta coraggiosa e che visto il risultato è stata di certo la scelta giusta in base alle sue caratteristiche. Quarto il leader del trofeo Vincenzo della Rocca e a seguire un sempre più in forma Luigi Ferritto, che quella maglia di leader vuole farla sua e che di sicuro sarà li ad attaccare nel finale di Trofeo.

Davvero una bella sfida questa. Tra le donne, Claudia Andolina prende il suo anno sabbatico sul Pollino e a brillare è Elisabeth Simpson del Team Mongibello Bike anch’essa atleta proveniente dalla Sicilia. Bene anche Sabrina Manco, anch’essa plurititolata sul Pollino, Antonella Capone e Paola Marconi, quest’ultima reduce da un tour de force sportivo. Brave veramente tutte le donne in gara. Non sarà stato facile pedalare su salite così dure e un caldo torrido.

 

 

 

Tirando le somme si può dire che la prima edizione fuori dallo schema classico con partenza e arrivo a San Severino Lucano, è andata bene. Va migliorata sicuramente qualcosa, soprattutto per quanto riguarda la segnaletica sul percorso. Qualche disguido c’è stato e lo staff ci tiene a scusarsi con quanti abbiano avuto problemi sul percorso. Ricchi i premi e il pasta party. In ogni caso possiamo osare nel dire: ‘Buona la prima’.

 

Complimenti a tutti gli atleti poiché il tracciato quest’anno era davvero duro. Complimenti ai soccorritori per l’intervento nelle due cadute più importanti. Per fortuna nulla di grave, ma tanta preoccupazione.

 

Da stigmatizzare invece il comportamento di chi ha approfittato della festa e della folla per rubare una bicicletta Specialized Sworks rosso/bianca a un ragazzo che come tutti noi fa sacrifici per portare avanti una passione. Chiediamo a voi tutti di diffondere la notizia e soprattutto di contattare le autorità competenti se a conoscenza di fatti o anche solo se si sospetta che qualche pezzo della bici sia stato messo in vendita. Siamo indignati per quanto accaduto e speriamo che il responsabile venga prontamente individuato. Dobbiamo far in modo da allontanare questa gentaccia dalle nostre manifestazioni al sud. E’ il secondo episodio negli ultimi due anni e speriamo vivamente sia anche l’ultimo.

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