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VI RACCONTO LA MIA “CASSANI” DAL NOSTRO INVIATO NEL “GRUPPO” MICHELE BAZZANI


Dalla pancia del gruppo il diario di bordo di uno dei tanti partecipanti alla corsa faentina: “Paesaggi stupendi, ma che sofferenza sulle salite!”

È stata un’autentica festa del ciclismo quella andata in scena la scorsa domenica nello splendido scenario di Piazza del Popolo a Faenza.

Ormai giunta alla 25° edizione, la Granfondo Davide Cassani ha la peculiarità di raccogliere proventi per sostenere il ciclismo giovanile, mostrando che il mondo amatoriale può essere un efficace volano di crescita per tutto il movimento. Lo stesso arrivo della granfondo è stato teatro, nel corso della giornata, della conclusione della gara riservata alla categoria Juniores. Il commissario della nazionale di ciclismo, come tradizione impone, non è stato solo un testimonial, ma anche l’animatore di questo evento, cresciuto negli anni e che, per questa edizione, ha visto accorrere 1800 ciclisti da tutta Italia.

Purtroppo, qualcuno ha tentato di rovinare la festa gettando puntine sul percorso. Già nella giornata di sabato è stato necessario ripulire alcuni tratti di strada, ma qualche ciclista vedrà comunque compromessa la sua gara da forature dovute a questi gesti sconsiderati. “Chi fa gesti del genere merita il mio totale disprezzo perché mette a repentaglio l’incolumità altrui”, è il commento di Davide Cassani alla vigilia. A parte questi incidenti di percorso, ecco il mio racconto dalla “pancia” della Gran Fondo.

La mia Granfondo

La giornata di sole primaverile rende ancora più affascinante questo evento. Sarà piacevole – penso – pedalare per le colline romagnole, anche se conosco il percorso e so che sarà molto impegnativo. È la seconda prova del circuito In Bici Top Challenge e, per l’occasione, con la mia squadra abbiamo organizzato la prima trasferta di gruppo. Nei preparativi pre-gara l’umore è alto, anche se le aspettative di ciascuno sono differenziate e proporzionate al proprio stato di forma. Per Dario è l’esordio stagionale, ma solo per la bici, visto che lui – forte triathleta – si è già messo alla prova in altri sport. Foto di gruppo e via alle griglie di partenza, che troviamo già affollate. Qui riconosco e saluto la sempre sorridente Veronica Pacini e un più concentrato Federico Pozzetto, plurivincitore stagionale e tra i favoriti della gara.

L’avvio è come al solito velocissimo. Partendo da dietro siamo subito costretti a inseguire nel tratto iniziale, dove già si sono formati dei buchi. Il cuore sale subito alle alte frequenze, le gambe si gonfiano. E non sono ancora cominciate le salite. Capisco subito che oggi sarà durissima.

Mi sfilo già sulle prime rampe del Monte Chioda, dove conservo un po’ di fiato per salutare gli amici che vedo passare a doppia velocità: il fortissimo scalatore Giulio, il compaesano Filippo e il barbuto Paolo compagno di tante avventure nelle granfondo di montagna. Il paesaggio è quello selvaggio dei calanchi appenninici e la bassa andatura mi consente di ammirarlo.

Le salite si susseguono senza tregua con le loro forti pendenze e intervallate da discese tecniche, dove risulta difficile alimentarsi e recuperare. Saranno cinque in tutte sul percorso lungo. Su una di queste raggiungo il compagno di squadra Massimo, reduce da un periodo invernale tribolato, con cui percorrerò tutta la seconda parte di gara.

Davide Cassani al via

In mezzo alla campagna faentina tinteggiata dal colore lilla-violaceo dell’albero di Giuda in piena fioritura, affrontiamo, con molta sofferenza, l’ultima salita che porta al Monte Albano. Dalla vetta, prima una discesa tecnica e poi un lungo tratto veloce, caratterizzato da alcuni saliscendi spezzagambe, ci riporteranno verso l’arrivo. Qui ci aspetta una Piazza del Popolo ancora brulicante dei ciclisti appena arrivati, tra cui i nostri compagni di squadra sorridenti e felici per la loro gara. Particolarmente contento Fabio che ha reso al di sopra delle proprie aspettative. Lo è un po’ meno Dario, autore di una ottima prestazione, ma frenato come altri dalle puntine nella zona di Villa Vezzano che l’hanno costretto a un pit-stop fuori programma.

Alla fine, comunque, è stata un’esperienza positiva per tutti. Il divertimento è stato assicurato in ogni momento della nostra trasferta e ci proiettiamo già verso il prossimo evento. Il ciclismo è uno sport bellissimo ma poterlo condividere con altri amici lo rende ancora più entusiasmante.

A cura di Michele Bazzani per Inbici Magazine

 

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