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VUELTA



Niente scontro tra i big, ma lo spettacolo non è mancato nella seconda tappa della Vuelta a España 2015.

 

Un finale davvero spettacolare quello che ha portato al successo il giovane colombiano Johan Esteban Chaves, autore di una performance maiuscola. Il leader della Orica GreenEDGE ha scelto il momento giusto per attaccare dimostrando una superiorità schiacciante in salita rispetto agli attesi protagonisti. L’unico a tenere le ruote dello scatenato Chaves, a sorpresa sino ad un certo punto, è stato il bravo Tom Dumoulin (Team Giant-Alpecin) che si è dovuto arrendere solo allo sprint. Terzo posto per un buon Nicolas Roche (Team Sky) che riesce a contenere la rimonta del cugino Daniel Martin (Cannondale – Garmin). Un battagliero Nairo Quintana (Movistar) termina in sesta piazza, raggiunto e superato in extremis da Joaquim Rodriguez (Katusha), guadagnando secondi preziosi sui diretti rivali in attesa di giorni migliori. Grazie al sucecsso Johan Esteban Chaves va ad indossare la maglia rossa di leader della classifica.

 

Primi chilometri di gara come al solito molto combattuti dove ad avere la meglio nella lotta per la fuga buona sono: Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), José Goncalves (Caja Rural – Seguros RGA), Walter Pedraza (Team Colombia), Nelson Oliveira (Lampre – Merida), Davide Villella (Cannondale – Garmin) e Bert-Jan Lindeman (LottoNL – Jumbo). Il gruppo diminuisce subito l’andatura permettere agli uomini davanti di prendere un po’ di margine, però Matteo Pelucchi (IAM Cycling) fa comunque fatica a tenere le ruote del plotone, un incidente avvenuto nelle prime fasi di gara costringe il lombardo al prematuro ritiro. Le cadute si susseguono a farne le spese per ben due volte è David Tanner, altro atleta della IAM Cycling, che sarà costretto al ritiro quando una maxicaduta intorno ai – 30 chilometri coinvolgerà gran parte del plotone. Andando per ordine, i fuggitivi riescono ad accumulare un massimo vantaggio di 3’20” a circa 90 chilometri dal traguardo, la Movistar del grande favorito di oggi Alejandro Valverde non vuole farsi sfuggire una ghiotta occasione. Così, con l’avvicinarsi del traguardo e grazie all’aiuto dei Katusha, il gap con i fuggitivi si riduce notevolmente. Come già accennato a trenta chilometri dall’arrivo di Caminito del Rey un’impressionante (per numero) caduta coinvolge tanti sicuri protagonisti: Vincenzo Nibali (Astana), Peter Sagan (Tinkoff-Saxo), Przemyslaw Niemiec (Lampre-Merida) e Nacer Bouhanni (Cofidis), solo per citarne alcuni. Movistar e Katusha non guardano in faccia a nessuno e continuano a menare a tutta. Il siciliano ben scortato dai suoi compagni di squadra è costretto ad inseguire, riuscendo a riportarsi sotto solo con l’avvicinarsi dell’erta finale.

 

La bagarre si accende sin da subito, il primo a provarci e Cyril Gautier (Team Europcar). Il francese, l’anno prossimo alla Ag2r La Mondiale, parte ai 4 chilometri dal traguardo, ma sarà costretto a rientrare nei ranghi quando prima Nairo Quintana (Movistar) poi Tom Dumoulin (Team Giant-Alpecin) portano via un gruppo che comprende anche Nicolas Roche (Team Sky) e Louis Meintjes (MTN-Qhubeka) che poco dopo perderà contatto. Il gruppo dei big si avvicina con una sfuriata di Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale), ma nessuno dà seguito all’azione del lucano così ai – 2000 metri Johan Esteban Chaves (Orica GreenEDGE) prova a riportarsi sotto tutto da solo. L’azione del colombiano è spettacolare, tanto che neanche uno tosto come Daniel Martin (Cannondale – Garmin) riesce a contenerla, e gli permetterà di rientrare sugli uomini al comando. Chaves si porta subito in testa e manda KO il pur coraggioso Quintana, al comando restano dunque: Chaves, Dumoulin e Roche, con quest’ultimo visibilmente in difficoltà. La tenacia irlandese prende però il sopravvento e così nell’ultimo chilometro l’alfiere del Team Sky prova il tutto o niente, Chaves risponde immediatamente e rilancia l’azione mandandolo fuorigiri. A decretare il vincitore della seconda tappa è, quindi, una volata a due tra il colombiano e neerlandese che, quando sembra sul punto di superarlo, è costretto a mollare stremato dalla fatica. Sull’Alto de la Mesa, dopo 158,7 chilometri, il più forte è Johan Esteban Chaves.

 

Capitolo azzurri. Fabio Aru (Astana) si comporta più che discretamente su una salita esplosiva, che sulla carta non si adattava alle sue caratteristiche, chiudendo in decima posizione a ridosso dei primi. Segnali incoraggianti anche da Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale) e da Gianluca Brambilla (Etixx-QuickStep) che terminano perdendo un minutino. Vincenzo Nibali (Astana) è invece sfortunato, lo sforzo extra fatto poco prima del finale di tappa ha sicuramente inciso sul risultato finale.

 

ORDINE D’ARRIVO

1. CHAVES RUBIO Johan Esteban ORICA GreenEDGE 03h 57′ 25”

2. DUMOULIN Tom TEAM GIANT – ALPECIN + 00′ 01”

3. ROCHE Nicolas TEAM SKY + 00′ 09”

4. MARTIN Daniel TEAM CANNONDALE – GARMIN + 00′ 14”

5. RODRIGUEZ OLIVER Joachim TEAM KATUSHA + 00′ 26”

6. QUINTANA ROJAS Nairo Alexander MOVISTAR TEAM + 00′ 26”

7. FROOME Christopher TEAM SKY + 00′ 30”

8. VALVERDE BELMONTE Alejandro MOVISTAR TEAM + 00′ 31”

9. MORENO FERNANDEZ Daniel TEAM KATUSHA + 00′ 31”

10. ARU Fabio ASTANA PRO TEAM + 00′ 37”

 

Fonte SpazioCiclismo

Mattia De Pasquale

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