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TOUR : ANALISI NONA TAPPA: FINALMENTE IL PAVÉ! SPETTACOLO ASSICURATO VERSO ROUBAIX


Dopo la cronosquadre, il Tour de France 2018 propone la seconda tappa pesante anche in ottica classifica generale.

La Arras-Roubaix, infatti, si propone come giornata spartiacque all’interno dell’economia della corsa francese: con ben 15 settori in pavé, potrebbero esserci distacchi anche significativi tra gli uomini di classifica. A bocce ferme, con i corridori nella città che dà il nome alla celebre Monumento primaverile, si potranno trarre i primi bilanci e provare ad immaginare quale potrebbe essere lo svolgimento della corsa da qui a Parigi.

Dal punto di vista altimetrico, nessuna difficoltà. Dopo 47 chilometri, però, i corridori troveranno le prime pietre: 110 chilometri (sui 156 totali) dall’attacco del primo settore al traguardo difficili da interpretare, anche ipotizzando una doppia sfida tra gli specialisti per il successo di tappa e tra i big per provare a limitare i danni, anche con il supporto delle squadre e dei compagni più adatti. In particolare, 12 dei 15 settori in pavé si trovano negli ultimi 70 chilometri, con alcuni tratti storici dell’Inferno del Nord come Orchies, Mons-en-Pévèle, Pont Thibault, Templeuve, Bourghelles e Camphin en Pévèle, penultimo tratto sulle pietre prima di Hem, ai -8. Sulla carta, questa frazione dovrebbe essere più dura sia di quella del 2014, che lanciò Vincenzo Nibali verso la conquista della maglia gialla, sia di quella del 2015, che non creò eccessivi distacchi tra gli uomini di classifica.

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Parigi Roubaix 2018 photo Roberto Bettini/BettiniPhoto©2018

 

E proprio sugli uomini di classifica ci focalizzeremo nel nostro borsino, anche ipotizzando che alcuni tra gli specialisti (vedi Van Avermaet o Moscon, per fare due nomi) saranno impegnati a scortare i propri capitani. I settori in pavé sono tipicamente difficili da affrontare per gli uomini di classifica, molto leggeri per questi terreni e per questo genere di sforzo. Tra i grandi favoriti per la vigilia Vincenzo Nibali ha fatto vedere le cose migliori in passato e anche al Fiandre in questo 2018 ha ben figurato. Tra gli altri, Chris Froome e Richie Porte possono contare su ottime squadre, ma entrambi lasciano dubbi. La posizione in sella del primo potrebbe esporlo a cadute o scossoni, mentre il secondo non ha mai brillato nell’evitare cadute e intoppi, solitamente all’ordine del giorno sulle pietre. Tra i Movistar, Nairo Quintana potrebbe essere esposto ad altre perdite di tempo, mentre Mikel Landa è difficile da valutare. Alejandro Valverde potrebbe essere il più solido, ma in salita non offre le stesse garanzie dei compagni. Quel che è certo, è che al termine della nona tappa il Tour de France potrebbe avere un nuovo volto, in attesa delle grandi montagne a partire dalla seconda settimana.

 

a cura di Gianluca Santo –iNBiCi magazine

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