Noi tutti ci inchiniamo davanti a ciò che sta facendo la 39enne del Team Movistar, già vincitrice del Giro Donne poche settimane fa. Sui Vosgi non c’è stato scampo per alcuna avversaria, una guerra agonistica già vinta sulla prima delle tre salite affrontate, il Petit Ballon, e poi gestita al meglio nei chilometri successivi scalando Platzerwasel e Grand Ballon prima del traguardo a Le Markstein.
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Solamente Demi Vollering ha tentato di restare in compagnia di Annemiek Van Vleuten, ma sul secondo GPM si è arresa anche lei; dalla sua parte la portacolori di SD Worx ha dalla sua la Maglia a Pois (visibile la sua grande commozione al momento della premiazione), presa per un solo punto di vantaggio nei confronti della nuova leader della Classifica Generale. Quello che è successo alle loro spalle è stato un confronto aperto tra Elisa Longo Borghini, rimasta allo scoperto ed in totale solitudine per tanti chilometri, ed il gruppetto con Kasia Niewiadoma, Cecilie Ludwig, Juliette Labous, Urska Zigart e una caparbia Silvia Persico. Alla fine l’atleta di Ornavasso è stata ripresa dalle inseguitrici, che hanno poi fatto il forcing in vista dell’ultimo GPM dove le due italiane hanno purtroppo desistito; a loro va il premio per il coraggio e per la grinta dimostrata. La bergamasca di Valcar – Travel & Services è sicuramente la sorpresa vera del Tour de France Femmes avec Zwift, forte sia nelle volate che sulle salite.
Parliamo dei distacchi inflitti da Annemiek Van Vleuten per analizzare il valore della sua impresa: Demi Vollering è arrivata seconda a 3’26”, Ludwig 3° a 5’16, Niewiadoma e Labous 4° e 5° a 5’18”. La decima classificata, Paulina Rooijakkers, ha preso ben oltre dieci minuti; inoltre la nuova maglia Gialla ha affrontato almeno 70 km in solitaria. Lei che ci aveva già abituati a imprese simili (vi ricordate il Mondiale vinto ad Harrogate dopo cento chilometri di fuga solitaria?) ci ha fatto ricordare le azioni che avvenivano ai tempi del ciclismo epico di tanti anni fa.
Fuori dai giochi Marianne Vos, che si toglie il simbolo del primato assoluto arrivando nel gruppetto ad oltre 24′ e con la Maglia Verde sempre più salda addosso anche per il ritiro di Lorena Wiebes, la quale ieri è caduta e non ha concluso la tappa di oggi. Tra gli abbandoni da segnalare anche quello di Letizia Borghesi, vittima della maxicaduta di due giorni fa, e Marlen Reusser: la svizzera è stata anch’essa vittima di un incidente in cui si è procurata una commozione cerebrale, per questo ha scelto di non partire, così come la velocista italiana Rachele Barbieri.
Domani c’è la Lure – La-Super-Planche-des-Belles-Filles per la resa dei conti finale: si va sulla cima dove un mese fa vinse Tadej Pogacar, battendo Jonas Vingegaard in uno dei tanti duelli visti nel bellissimo Tour de France maschile vinto dal danese domenica scorsa. Per le ragazze ci sarà una tappa sulla carta meno dura di quella di oggi, con due salite dure: prima dell’erta finale, che ha l’ultimo chilometro sterrato con pendenza massima superiore al 20%, c’è il Ballon d’Alsace (8.7 km al 6.9%). La lotta più grande è per il terzo posto in classifica generale, con varie atlete ancora in lizza, e per la Maglia a Pois, per la quale Vollering e Van Vleuten si daranno grande battaglia.
Con il pubblico pazzesco di questi giorni poi perché non aspettarsi una autentica bolgia da stadio sui tornanti delle due salite che incoroneranno la Regina del Tour de France Femmes avec Zwift? Le ragazze se lo meritano, così come gli applausi scroscianti di tutta la gente che le ha seguite in questa emozionante edizione e che si è appassionata al ciclismo femminile.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata