Un 29 settembre che rimarrà nella storia del ciclismo. Tadej Pogacar è campione del mondo al termine di una prova straordinaria, con uno scatto a cento chilometri dal traguardo che nessuno o quasi avrebbe considerato vincente. E invece, nella maniera più rocambolesca, ha ottenuto il terzo grande obiettivo della sua stagione dopo Giro d’Italia e Tour de France. Rientrando in un novero strettissimo di persone che sono riusciti a vincere queste tre corse nella stessa annata.
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Il primo a riuscire nell’impresa fu quello a cui Pogacar viene costantemente paragonato, il primo ‘cannibale’ Eddy Merckx. La gara più difficile per lui fu la Corsa Rosa: Gianbattista Baronchelli rischiò di far saltare il banco da neoprofessionista, andando vicino a un successo storico ma il belga riuscì a difendere la maglia rosa per soli dodici secondi. Il Tour fu assai più comodo, vista anche l’assenza di Luis Ocaña, Joop Zoetemelk, Bernard Thevenet e Felice Gimondi, incontrando un po’ di resistenza solo da Raymond Poulidor, che fu anche il suo avversario al Mondiale di Montreal, venendo però sconfitto nella volata a due da Merckx.
Il secondo uomo ad essere riuscito nell’intento non è ricordato come un fenomeno in senso stretto, ma è pur sempre uno dei migliori degli anni ’80: parliamo di Stephen Roche, che visse un anno magico nel 1987. Il Giro di quell’anno rimase nella storia per il ‘tradimento’ verso il compagno di squadra Roberto Visentini con la fuga nella frazione verso Sappada, tanto che quasi tutta la Carrera si schierò contro di lui nell’ultima settimana di corsa. Nel successivo Tour lottò a lungo negli ultimi giorni con lo spagnolo Pedro Delgado, riuscendo a vestirsi definitivamente di giallo nella penultima tappa, la cronometro di Digione. A settembre arrivò la tripletta a Villaco, e non era nemmeno il favorito: Roche lavorò a lungo per Sean Kelly, ma fu lui a imbastire l’azione decisiva, riuscendo poi ad anticipare Moreno Argentin e Juan Fernandez Martin con uno scatto a 500 metri dal traguardo.
E oggi, dopo trentasette anni, arriva Pogacar. Che firma una tripletta memorabile, entrando in un club ristrettissimo e imprimendo ancora di più il proprio nome nel firmamento della storia del ciclismo. Per un 2024 che rimarrà memorabile. Per lui e per tutti gli appassionati di questo sport, grazie a un ragazzo capace di imprese di altri tempi.
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Arabba: La Perla delle Dolomiti per il CicloturismoA cura della redazione di Inbici News24 e OA Sport
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