Le frecce? Non servono solo agli indiani! A volte basta un piccolo errore per vanificare il buon esito di una corsa
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Un aspetto determinante – ai fini della sicurezza – in una gara ciclistica è la cartellonistica e, nello specifico, la segnalazione dei percorsi. Un’errata frecciatura, infatti, può compromettere il buon esito di una gara ciclistica.
Non è un caso che in questo numero di In Bici Magazine abbiamo deciso di affrontare il tema della segnalazione dei percorsi, poiché nella nostra esperienza sui campi di gara, possiamo dire di averne viste “di tutti i colori”: da cartelli indicatori fatti con risme di carta e non plastificati – e dunque sciupati dalla pioggia – al posizionamento esagerato degli stessi, fino ad una colorazione assurda con una miriade di scritte che creava un’indicibile confusione agli atleti in gara.
La prima cosa che possiamo dire è che i problemi li abbiamo notati sia nel settore strada che nella mtb; la seconda è che spesso gli errori si sono ripetuti all’interno della stessa manifestazione. Il chè dimostra che non si tratta di sviste episodiche, ma di una mancanza di informazioni su come deve essere gestito questo delicato settore.
Noi di In Bici Magazine, come sempre, riteniamo opportuno dare alcuni consigli per far emergere queste lacune e per cercare di contribuire a far crescere le manifestazioni in Italia.
Ecco alcuni consigli che possiamo dare in materia di frecciatura e segnalazione dei percorsi:
– i colori ufficiali sono sfondo giallo, scritte e segnali neri
– le dimensioni dei cartelli sono indicati dai regolamenti federali
– evitare, quindi, colorazioni che creano confusione, per esempio cartelli a sfondo verde, posizionati all’interno di un bosco
– fissare le frecce o i cartelli di pericolo in largo anticipo rispetto alle curve o agli ostacoli, magari posizionandone più di uno
– usare cartelli di tipo rigido e resistenti alle intemperie, fissandoli in modo che il vento non li faccia girare (evitare pali rotondi)
– posizionare i cartelli ad una altezza tale che, se davanti si posiziona il pubblico, possano essere comunque visti
– non lesinare sui cartelli avvisatori di pericolo: meglio un’informazione in più che un incidente per mancanza della stessa
– evitare di posizionare frecce già in curva, i corridori devono conoscere con largo anticipo cosa devono fare
– se esistono più percorsi, suddividere le frecce di cambio percorso su più di un palo, anticipando di molto il cambio di direzione e magari ripetendo l’informazione, onde evitare confusione tra gli atleti obbligandoli a brusche frenate o cambi repentini di direzione che possono creare incidenti
– evitare scritte inutili sui cartelli, specie quelli dove esistono già altre scritte di avviso riferite alla gara
– non esimersi dal predisporre cartelli con scritte “fuori standard” poiché a volte sono necessarie per risolvere i problemi riferiti ad una particolare situazione, che la cartellonistica classica non prevede (es. se su una granfondo si vuole che gli atleti rimangano a destra, possono essere creati dei cartelli ad hoc)
Questi sembrano consigli scontati per molti organizzatori, ma credeteci che se abbiamo evidenziato alcune situazioni è perché, come abbiamo detto, in giro abbiamo visto di tutto e di più. Non sono molti i consigli che possiamo dare su questo tema, ma sono importantissimi, poiché l’errore di percorso da parte degli atleti, può compromettere il buon esito della gara, rovinando tutto il buon lavoro messo in campo dagli organizzatori. Siamo a conoscenza di fatti eclatanti, accaduti in gare o granfondo, sia su strada che di mtb, che hanno messo in seria difficoltà organizzatori, service di cronometraggio e giurie, il tutto per scarsità o mal gestione delle indicazioni in gara. Pertanto, amici organizzatori, fate attenzione: non buttate via mesi di lavoro solo per una freccia posizionata male!
Fonte GIANLUCA BARBIERI – INBICI Magazine