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Tadej Pogačar, le sue riflessioni post Tour de France


Tadej Pogačar ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul ciclismo e le sfide che affronta. Tra le tante interviste rilasciate (CNN, Gazzetta dello Sport e CM Canada), ha espresso il suo disappunto riguardo alle pressioni esterne che lo spingevano a partecipare alle Olimpiadi, affermando: “Non mi è piaciuto che molte persone mi spingevano ad andare alle Olimpiadi, mi chiamassero e mi dicessero ‘Dovresti esserci, potresti avere una medaglia facile.’ Niente è facile in bicicletta.”

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Pogačar ha anche riflettuto sulla sua decisione di non partecipare alle Olimpiadi, sottolineando che “soprattutto non è stato facile con questo tipo di percorso.” Ha rivelato che dopo il Tour de France si sentiva completamente distrutto, affermando: “Penso di aver preso la decisione giusta di non partecipare.”

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Parlando della sua forma fisica, il campione ha detto: “Dalla Strade Bianche al Tour de France, e per tutto il Giro, ero in forma super. Dopo il Tour, quando mi sono spento, il mio corpo è andato in modalità spegnimento.”

Riflettendo sul suo percorso, Pogačar ha condiviso: “Quando ero più giovane, non pensavo mai di poter vincere una tappa al Tour de France. Dopo aver vinto il primo Tour de France – perché questo è l’obiettivo finale del ciclismo – tutto è più o meno un bonus in più.”

In un momento di introspezione, ha dichiarato: “Io corro solo per divertirmi, non per sentire che è obbligatorio o altro, e andare con la mente libera alle gare.”

Guardando al futuro: “Non mi piace parlare di quello che può essere il futuro, di quali record si possono battere.” Tuttavia, ha riconosciuto le sue possibilità, dicendo: “Ora sono a tre Tour e forse altri 10 anni di carriera se sto bene.”

Pogačar ha anche parlato del confronto con i grandi del passato, dichiarando: “Non posso paragonarmi a Eddy Merckx perché non era ai miei tempi.”

Riguardo alla competizione con altri ciclisti, ha detto: “Jonas (Vingegaard) è arrivato in vetta due volte al Tour de France, e questo mi ha reso ancora più affamato per il Tour.”

Infine, ha concluso con una riflessione sulla competizione: “Credo che tutti noi tra le migliori squadre e i migliori corridori, ci spingiamo a vicenda al limite.”

Parlando delle gare future, ha affermato: “Quebec è una gara abbastanza aperta ma in passato gli attacchi non hanno funzionato molto bene.” Nonostante ciò, ha dichiarato con determinazione: “Ma sono qui per vincere sia il Quebec che Montreal.”

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A cura della redazione di Inbici News24
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