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LA MOSERISSIMA 2

LA MOSERISSIMA



La terza edizione della corsa dedicata allo “Sceriffo” vivrà sulla rivalità (mai veramente sopita) tra “Checco” e “Beppe”. Il prossimo 8 luglio a Trento il remake di un duello che, negli anni ’80, spaccò in due il ciclismo italiano

Canale InBici Media Group

 

Il corridore italiano più vincente di tutti i tempi, Francesco Moser, ha deciso di festeggiare il proprio sessantaseiesimo compleanno parlando del suo evento più caro: “La Moserissima”, di scena l’8 luglio a Trento con la terza edizione nell’ambito degli appuntamenti de “La Leggendaria Charly GaulUCI Gran Fondo World Series”, organizzati dall’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ed ASD Charly Gaul Internazionale.

 

E pensare che, scoop degli scoop, alla terza edizione de “La Moserissima” ci sarà proprio quel Beppe Saronni che fino a qualche decennio fa sarebbe stato impensabile vedere fianco a fianco con Moser in un qualsiasi evento, vista l’accesa rivalità negli occhi dei due. Il dualismo fra Moser e Saronni fu un ‘toccasana’ per il ciclismo degli anni ’70-’80, una rivalità che non si vedeva dai tempi di Coppi e Bartali.

Entrambi dotati di classe sopraffina, non mollavano un centimetro, sia quando bisognava essere gregari di se stessi sia quando si poteva essere più ‘boriosi’, i due erano capaci di vincere su ogni manto di gara, dalle tappe alle gare in linea, ed in qualsiasi momento della stagione.

La sfida è rimasta viva per un decennio circa, regalando agli appassionati e ai giornalisti tanto “materiale su cui scrivere”. La battaglia sportiva si protrae anche fra i tifosi. Moser è un fenomenale passista e cronoman nato per correre ed aiutato da una famiglia di ciclisti, con Enzo, Aldo e Diego Moser, tre dei suoi numerosi fratelli, tutti professionisti. In gruppo lo chiamano “Sceriffo” perché detta legge e governa le corse con maestria, divenuto celebre anche per aver strappato il record dell’ora che da dodici anni apparteneva al “cannibale” Eddy Merckx. Uomo da classiche, Moser ha fatto della Parigi-Roubaix il simbolo della sua eccezionale qualità: tre vittorie consecutive nel’78, ’79, ’80, due secondi posti (’74 e ’76) e due terzi (’81 e ’83).

 

 

 

 

Giuseppe Saronni nasce invece a Novara il 22 settembre 1957, ma anche lui come Moser viene da una famiglia di ciclisti. I fratelli Alberto e Antonio svolgono attività agonistica, Antonio è pluricampione italiano di ciclocross. All’esordio in una classica del Nord, la Freccia Vallone, arriva secondo alle spalle di Francesco Moser, dando inizio ad una rivalità che si protrarrà nel tempo. Nel 1979 inizia un ciclo di vittorie che durerà fino al 1983 e che porterà Saronni all’apice della propria carriera. In totale per Saronni saranno 194 vittorie fra cui 85 frazioni di corse a tappe (24 al Giro) e 49 circuiti, un atleta di assoluto valore.

273 in totale per Moser, che pur non essendo mai stato un amante del Giro d’Italia riuscì ad aggiudicarselo nel 1984 (67.a edizione), ottenendo la maglia rosa nell’ultima e spettacolare cronometro al cospetto dell’Arena di Verona. L’anno precedente il Giro andò invece proprio a Giuseppe Saronni, confermatosi arrembante in salita e a cronometro.

I due si “arresero” solamente al talento innato del bretone Bernard Hinault, ma la rivalità fra Saronni e Moser rimarrà negli annali: «È vero: avevo la capacità di mandare in bestia Francesco. Non so dire perché, so soltanto che mi riusciva bene… Fatte le debite proporzioni, per l’interesse che suscitava la nostra rivalità è stata l’ultima ad avvicinarsi a quella tra Coppi e Bartali».

 

 

 

 

La ciclostorica La Moserissima è stata creata – sottolinea la direttrice Elda Veronesper poter festeggiare il decennale de ‘La Leggendaria Charly Gaul’, una manifestazione legata alla storia, un evento vintage dedicato alla famiglia Moser e realizzato con la loro collaborazione, del Giro d’Italia d’Epoca e de L’Eroica”. Già, l’Eroica, poiché da quest’anno l’unione fa la forza ed il prestigioso evento unisce la propria competenza e la propria storia al nome di Francesco Moser, tra i primi a carpire la bellezza delle ciclostoriche e degli eventi “eroici”. L’Eroica è un brand ormai conosciuto da tutti, ed una manifestazione cicloturistica che si svolge dal 1997 in provincia di Siena (prossima edizione il 1° ottobre) e che rievoca i fasti del ciclismo di un tempo, con percorsi che si svolgono in buona parte su strade bianche e con biciclette d’epoca, altro diktat rispettato da “La Moserissima”. L’Eroica, ideata da Giancarlo Brocci, è nata per amore della bici nel 1997 ma ha radici ben più antiche, poiché lo staff dell’evento mette proprio in risalto i valori ed i costumi di un ciclismo passato che diede ampi spunti anche letterari: “il ciclismo eroico di Bartali e Coppi è quello capace di insegnare i bisogni veri, quelli legati al sacrificio che cerca i limiti del proprio fisico, quando sete, fame, stanchezza si fanno sentire con tutta la loro intensità. È un ciclismo in grado di diffondere rispetto e creare legami tra avversari leali”.

Per Francesco MoserLa Moserissima” è uno dei fiori all’occhiello della tre-giorni trentina, e quest’anno la competizione avrà non uno ma ben due percorsi: “Siamo giunti alla terza edizione introducendo un percorso più lungo (perché ci sono ciclisti che… se non fanno fatica non sono contenti), interessando l’argine del fiume Adige fino a Salorno. Nessuna regione in quanto a piste ciclabili è come il Trentino. La gara non è competitiva e all’Istituto Agrario ci sarà una salita avvincente, scendendo poi verso Lavis. Appuntamento per venerdì sera per la cena (a casa Moser – aperta a tutti su prenotazione) e sabato per la pedalata”.

Sabato non solo “Moserissima”, ma anche il primo evento in assoluto di scatto fisso in Trentino-Alto Adige, raccontato da Enrico Biganzoli, compagno di squadra di Ignazio Moser: “Lo scatto fisso è una nuova disciplina che abbina novità a storicità del ciclismo. Vi aspettiamo tutti alle ore 20 in Piazza Duomo, con tre gare di 40 minuti più un giro in cui gli atleti si daranno battaglia con delle bici senza freni. Un’occasione unica per mostrare le proprie abilità in uno spettacolo autentico. Ignazio sarà uno dei favoriti ed il pavè dimostrerà ancor di più come si corre con lo scatto fisso”.

 

A cura della Redazione INBICI magazine

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