Il bello di correre il mondiale è quello di affrontare il circuito conclusivo. Mi riferisco anche e soprattutto alle gare delle categorie Juniores e Under 23: per questi ragazzi e per queste ragazze, che sono il futuro del ciclismo, i campioni di domani, c’è l’opportunità di correre circondati da due ali di folla. Magari, alcuni di loro non diventeranno professionisti, ma porteranno sempre nel cuore la gente, il tifo e l’emozione che si respira nell’affrontare lo stesso circuito che verrà affrontato anche dai professionisti nella gara di domenica.
Purtroppo, quest’anno, per le donne Juniores non vi è stata questa opportunità. L’UCI e il comitato organizzatore di Yorkshire 2019 hanno fatto gareggiare queste ragazze su un percorso in linea, senza toccare il circuito finale ma tagliando direttamente la linea del traguardo. La motivazione di questa scelta è legata al fatto che oggi il circuito doveva essere aperto per le prove agli uomini elite e alle donne elite.
La scelta è stata, a nostro modo di vedere, abbastanza approssimativa. La gara donne Juniores è terminata alle 12:15 ora italiana, gli Under 23 entreranno per la prima volta nel circuito di Harrogate alle 17:30 circa. Non era possibile far provare il circuito in questo lasso di tempo ai professionisti?
Per l’UCI è quindi un’occasione persa. Si parla tanto di dare gli stessi diritti a uomini e donne, a cominciare dal tetto salariale, ma sembrano essere parole al vento. E questa volta abbiamo la prova del fatto che queste sono solo chiacchiere. Sarebbe bastato così poco, sarebbe bastato dare un’opportunità di visibilità a queste ragazze. E invece è stata negata anche quella.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine