La notizia è finalmente ufficiale, il Gavia non si farà. Sembrava di essere a un referendum, con il partito del sì, si fa e del no, non si fa pronti a schierarsi da una parte e dall’altra. Mauro Vegni, con grande intelligenza, ha posto fine alle polemiche. Le condizioni meteo non lo permettono, è giusto non transitare sul Gavia, perché prima di tutto è necessario garantire la sicurezza dei corridori.
Adesso, però, viene da pensare che il meteo si stia facendo beffe del Giro d’Italia. Non è colpa di nessuno se le condizioni meteo non permettono un passaggio sulla salita mitica, ma in questo modo il tappone più duro è rovinato. Ok, c’è il passo Manghen nella tappa di Feltre, ma è chiaro che il fascino del Gavia è qualcosa di unico.
In un Giro d’Italia disegnato in una maniera un po’ particolare, con tutte le tappe di pianura concentrate nella prima parte e tutte le salite nella seconda, è davvero difficile, per i tifosi, trovare una “consolazione”. La speranza è che il Mortirolo possa essere un arbitro severo per capire chi potrà indossare la maglia rosa di Verona, ma senza il Gavia a fare da “antipasto” sarà una tappa completamente diversa.
Da Courmayeur, Carlo Gugliotta per InBici Magazine