Grande paura in casa Team Ineos dopo la brutta caduta collettiva di oggi. Quasi tutti gli uomini della formazione britannica, compreso Geraint Thomas, sono finiti a terra, tirati giù da Michael Woods, della EF Education First. L’impatto è violentissimo, anche perché siamo sulla penultima salita di giornata: le velocità sono molto alte e c’è davvero il pericolo di farsi male.
Una delle bici della Ineos è distrutta: non si riesce a capire a chi appartenga, fatto sta che Gianni Moscon si ferma ad aspettare l’ammiraglia, Thomas si rialza e viene aiutato proprio dall’italiano e da Kwiatkowski a ripartire. Gli altri si fermano tutti e aiutano il capitano a rientrare nel gruppo principale. Solo Egan Bernal è riuscito ad evitare la caduta.
Thomas avrebbe potuto perdere un’infinità di tempo, e invece ha chiuso la tappa con 26″ di ritardo da De Gendt. L’unico uomo di classifica che è riuscito a guadagnare su di lui è stato Thibaut Pinot, che ha rosicchiato 20″.
“Sto bene, ma cadere è frustrante – spiega Thomas dopo il traguardo – ovviamente è stato un momento chiave della gara. Woods è caduto e mi sono aggrovigliato nella bici di Gianni Moscon, così ho impiegato del tempo per ripartire”.
In questa situazione di panico, però, la forza del Team Ineos si è rivelata incredibile: tutti i corridori sono riusciti a far ripartire Thomas, che è rientrato con i migliori grazie a Wout Poels.
“I ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro – ha affermato Thomas – ho avuto delle buone sensazioni, e se non fossi caduto avrei potuto seguire Thibaut e Alaphilippe. Dopo lo sforzo per rientrare non ho voluto forzare ulteriormente. La cosa peggiore è stata che Pinot ha guadagnato del tempo nei miei confronti. Pinot è già salito sul podio del Tour, sta andando davvero forte, quindi è un grande avversario per me”.
Negli occhi dei tifosi resterà impressa senza dubbio l’immagine di questo telaio spezzato a metà dopo la caduta.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine