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FURTO DI BICI

FURTO DI BICI



La banda ha divelto l’inferriata del “TwinAgo” con un camion-gru e ha agito in mentre suonava l’allarme.

 

Maxi furto di biciclette a San Martino in Strada (FC): in sette minuti una banda di ladri ha portato via 38 biciclette da corsa e mountain bike di altissima qualità per un valore di circa 75mila euro.

 

Qualcuno ha pensato a un tuono fuori dal comune mentre pioveva fortissimo, qualcuno al terremoto. Fatto sta che due minuti dopo le 2 di ieri notte, in via Monda, 29 si è sentito un gran botto. Erano i ladri che avevano letteralmente divelto l’inferriata a protezione della grande vetrina del TwinAgo, il negozio di biciclette di Agostino Mazzoni che lo gestisce con il fratello, gemello, Alessandro. A rendersene conto per primo è stato il proprietario dello stabile che abita sopra il negozio, un signore di 75 anni, quando subito dopo il botto, ha sentito il rumore del vetro andare in frantumi, mentre l’allarme cominciava a suonare.

 

Mia moglie e io stavamo dormendo – racconta – ma subito ho cercato il numero di Agostino per avvertirlo e poi mi sono precipitato di sotto, ma non riuscivo ad aprire la porta: i ladri mi avevano chiuso dentro con una sbarra in ferro attaccata alla maniglia. In quel momento ho avuto una gran paura perché ho pensato: ‘dopo vengono da noi’. Dal terrazzo non si vedeva nulla perché poi ho capito che avevano preso gli estintori del negozio e sparato il gas per fare una grande nebbia”. L’inferriata l’hanno letteralmente staccata con un camion gru che avevano rubato poco prima alla ditta Ecotecnica, poco lontano, a San Lorenzo: sempre lì si erano anche muniti, vista la pioggia battente, delle tute gialle che poi sono state ritrovate insieme ai guanti poco lontano dal negozio di biciclette.

 

Prima di colpire alla TwinAgo erano stati anche nel capannone della ditta Marzocchi a san Lorenzo in Noceto, che produce poltrone e divani, dove avevano sfondato una vetrata e forzato la porta scorrevole di un capannone per fare incetta di nastro, forbici, guanti e taniche di gasolio che gli saranno poi servite per la fuga. Lì hanno anche rubato un vecchio cellulare che i titolari usavano come calcolatrice. Poi sono andati dritti alla TwinAgo dove avevano pianificato tutto. Infatti almeno un’ora prima avevano spostato la vecchia Panda parcheggiata dentro la cancellata per farsi spazio di fronte alla vetrina e rubare dall’utilitaria il telecomando del cancello. Poi, probabilmente con un coltellaccio da cucina ritrovato piantato nella terra, lì davanti, hanno tagliato la tenda della porta del vicino del negozio per utilizzarla perché il cancello non si richiudesse e hanno messo a segno il colpo mentre l’allarme suonava caricando in sette minuti 38 bici.

 

Quando il titolare Agostino, dopo soli dieci minuti, è arrivato in via Monda, i ladri – pare fossero in sei – erano già fuggiti. E ieri per Agostino Mazzoni era il giorno della rabbia e dell’amarezza: “E’ già il secondo furto in cinque anni, il primo soltanto nove mesi dopo che avevo aperto il negozio. L’altra volta mi rubarono circa 40mila euro di bici e questa volta quasi il doppio: non mi copre tutto il danno neanche l’assicurazione. In pratica se ne va in fumo il guadagno di più di un anno di lavoro. Noi per chi lavoriamo? Per le persone che ospitiamo qua in Italia? – si chiede Mazzoni – . Mentre nessuno più ci garantisce la sicurezza e le forze dell’ordine stanno più che altro in giro a fare degli alcoltest”. E ieri alla TwinAgo si sono fatti vivi molti imprenditori della zona per esprimere la propria solidarietà e anche il senso di insicurezza che non li abbandona.

 

Con il titolare del negozio, dopo il furto, è arrivata anche la polizia che non ha potuto fare altro che constatare la razzia, mentre la caccia ai ladri non ha dato risultati. Soltanto l’attrezzatura, lasciata davanti al negozio, e il furgone utilizzato per il colpo, è stato ritrovato dagli agenti in via La Scagna a Ravaldino in Monte. Poi di furti ne sono stati denunciati altri ancora e sempre messi a segno da una banda composta da più persone tanto che non si può escludere che a colpire siano stati gli stessi malviventi. In particolare, sono stati presi di mira una serie di attività in via Cavalletto. Tra questi, in una carrozzeria è stato rubato materiale tecnologico di ingente valore utilizzato per riparare le auto prima che, all’interno dell’attività, la banda si rifocillasse con un musotto trovato in frigorifero e tre bottiglie di vino. Ad aiutare gli inquirenti potrebbero essere le immagini delle telecamere che in diverse occasioni pare abbiano ripreso i malviventi i quali, per ora, restano senza un nome.

 

immagini di archivio

 

fonte Maria Neri

www.romagnanoi.it

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