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GRANFONDO. SPADA: PER UNA NOVE COLLI SICURA SERVE MASSIMA PRUDENZA DA PARTE DEGLI ATLETI


Malgrado le 49 edizioni e le migliaia di partecipanti, sul piano della sicurezza la Nove Colli rappresenta – numeri alla mano – un esempio virtuoso che dovrebbe fare scuola nel mondo: “Tocchiamo ferro – spiega Alessandro Spada, presidente della Fausto Coppi – ma, in effetti, qui a Cesenatico, in tante edizioni, non è mai successo nulla di grave.

Sicuramente siamo stati fortunati, ma a volte la fortuna bisogna anche andarsela a cercare perché noi, sul piano della sicurezza, abbiamo sempre fatto tutto in maniera scrupolosa. Ad esempio, qualche anno fa, fummo i primi a proporre come gadget il caschetto protettivo quando, a quei tempi, non lo utilizzava praticamente nessuno”.

Anche se la Nove Colli è una grande festa del ciclismo amatoriale, è ancora vivo nella mente degli appassionati il drammatico ricordo della morte di Roberto Silva domenica scorsa alla Gran Fondo della Versilia. Sull’episodio, Spada ha parole di solidarietà per l’organizzatore della rassegna toscana: “Conosco molto bene Gigi Del Pistoia – dice – e so quanto ci tenga alla sicurezza. In questi anni ha sempre lavorato con serietà cercando di non risparmiare mai sulla tutela della salute degli atleti. Ora, che cosa sia accaduto domenica non ne ho idea, però dico che, a volte, basta un pizzico di sfortuna per vanificare il lavoro di tanti mesi”.

Per questo, alla vigilia della corsa, Spada rivolge un accorato appello ai 13mila atleti al via: “Nel caso piovesse, ma anche se ci fosse il sole – è il suo diktat – raccomando a tutti la massima prudenza. Non bisogna mai dimenticare che la chiusura del traffico è prevista sul tracciato, ma quando si oltrepassa la linea del traguardo valgono le regole del codice della strada. Quindi, soprattutto in quelle fasi, occorre prudenza e buon senso”.

Ma secondo Spada la sicurezza nel ciclismo non è solo una questione di regole: “Come ripete sempre il nostro consulente sulla sicurezza, l’ex Prefetto Roberto Sgalla, il problema è anche educativo. Sulle nostre strade, piaccia o no, si percepisce da sempre la diffidenza reciproca fra ciclisti ed automobilisti, come se una pacifica convivenza fosse impossibile. In realtà, sul piano dell’educazione civica, io credo che tutti noi dovremmo ancora crescere tanto, imparando meglio – oltre le norme del codice della strada – anche il rispetto per il prossimo”.

Il problema della sicurezza, per la Nove Colli, non si esaurisce però solo il giorno della gara…”In questi anni – conclude il presidente della Fausto Coppi – abbiamo maturato una consapevolezza più ampia del concetto di sicurezza che, per noi, non comincia con lo start della domenica mattina, bensì una settimana prima quando posiamo sulla strada la prima transenna. Qualche anno fa ci siamo affidati ad un’agenzia specializzata nella sicurezza sul lavoro per fare in modo che tutte le attività di allestimento vengano effettuate nel rigoroso rispetto delle norme. Anni fa, per dirne un paio, vedevo le ciabatte elettriche in mezzo ai prati e gli operai in bilico sui ponti, oggi tutti i quadri sono appesi agli alberi e certe acrobazie da noi non sono più ammesse. Perché chi organizza eventi di questa portata ha il dovere morale di tutelare l’incolumità degli atleti, ma anche delle maestranze che lavorano dietro le quinte”.

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