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IL CICLISMO BOLOGNESE PIANGE DAVIDE BORTOLOTTI


Ha destato grande dolore, nel mondo del ciclismo regionale, la tragica scomparsa di Davide Bortolotti, il 47enne pasticcere travolto ieri pomeriggio da un’auto a Castel San Pietro mentre era in sella alla sua inseparabile bicicletta.

Ex ciclista dilettante, Davide è rimasto vittima di una tragica fatalità, una singolare combinazione di eventi che neppure lui – ciclista esperto e navigato – ha potuto evitare.

Se ci fosse stata una sola possibilità di salvarsi – lo ricorda il suo ex direttore sportivo Sergio Ronchi – Davide sarebbe qui a raccontarla perché lui era uno che veniva dalla ‘scuola’ e dunque sapeva andare in bici. Era un ragazzo buono come il pane, uno che andava in bicicletta per passione e anche per smaltire qualche chilo di troppo. ‘Appena mi fermo ingrasso’, ripeteva sempre. E allora, quasi ogni pomeriggio, inforcava la sua bici in carbonio e, sempre da solo, faceva qualche chilometro. Ma Davide in bici ci sapeva andare sul serio, aveva tutti i fondamentali e, se è morto, vuol dire che la dinamica non gli ha proprio lasciato scampo”.

Da giovane, sotto le insegne della Sc San Lazzaro, ha corso una dozzina d’anni, dagli esordienti fino ai Dilettanti, dove ha pure vinto qualche gara. Davide faceva parte di quel drappello di ciclisti quasi cinquantenni che, a San Lazzaro di Savena, avevano lasciato il segno. Con lui, ad esempio, correva negli anni dell’infanzia Emanuele Negrini, vincitore della Maratona delle Dolomiti. 

Davide, che faceva il pasticcere, viveva ad Ozzano. Lascia la moglie e due figli di 8 e 11 anni.

La redazione giornalistica di Inbici News 24 porge le sue condoglianze, alla famigliain questo momento di dolore.

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