Di solito si dice che “la legge è legge” ed invece, in questo caso, è (anche) ciclismo perché con Maurizio Parodi, avvocato del foro di Genova, si può parlare davvero in tal senso.
Maurizio, come nasce la tua storia?
Nasce l’11 maggio del 1959 e, da quel giorno, la mia vita è sempre stata “pane e ciclismo”.
Spiegaci meglio: da dove nasce la tua passione per la bici?
Uno zio di mia madre – il suo cognome era Ravano – fu un gregario di Girardengo e fece gare come il Giro d’Italia e la Milano-Roma, tanto per citare due esempi a caso e quindi, a casa mia, era normale accendere la TV su un canale che trasmetteva una gara ciclistica; me le ricordo ancora in bianco e nero.
Quando inizia la tua carriera ciclistica?
Nel 1996 ed ho subito partecipato a Granfondo impegnative come la Fausto Coppi; percorrere oltre duecento chilometri per me rappresentava una sfida e quindi la passione ha cominciato, pian piano, a lievitare.
Ma poi ti sei dedicato non solo alla Granfondo…
Dal 2001 ho cominciato a partecipare anche a gare in linea e circuiti; da quel momento ho sempre alternato i vari tipi di gara ogni anno.
Quindi per gareggiare hai viaggiato molto…
Senza dubbio! Ho corso in Francia, in Spagna, in Danimarca; faccio parte di un bel gruppo con il quale organizziamo trasferte di questo tipo; mi piace menzionare gli amici Amedeo e Patrizia con cui andiamo a fare parecchi viaggi oltre confine.
E con i quali hai partecipato anche ai Campionati del Mondo…
Sì, uno dei miei obiettivi è quello di aiutare gli altri ed in queste occasioni ci siamo divertiti molto, cementando lo spirito di gruppo ed ottenendo risultati di tutto rispetto.
Ma qusto gruppo fa anche altre “pazzìe”. Vuoi raccontarcene qualcuna?
Da più di dieci anni ci alleniamo tutti i giorni di ogni stagione e con ogni tipo di clima. Partiamo alle 6 del mattino con gli amici Alberto, Walter e Cesare – che sono i “volti storici” del gruppo – poi si fa la doccia e si va a lavorare; ovvero come risolvere il problema della mancanza di tempo per allenarsi…
Sei una persona modesta, ma ti sei tolto anche delle soddisfazioni personali: quali le più belle?
Ho vinto due Campionati Italiani per avvocati: nel 2004 in linea a Roma, con arrivo a Saxa Rubra e nel 2012 a cronometro in un circuito bellissimo all’interno della Reggia di Caserta. Una gara molto tecnica e difficile di sei chilometri che comprendeva addirittura un tratto di sterrato.
Da quando sei nei team di Marco Fertonani?
Dal 2003 e mi sono sempre trovato benissimo; abbiamo fatto uscite insieme, stage di allenamento e gare che ricordo sempre con grande piacere.
Un aneddoto particolare?
Quando ho iniziato a seguire le gare dei cicloamatori c’erano corridori che per me erano idoli, come Loreto Valenza ed oggi mi ritrovo con lui nel team Oro Italiano; mi capita spesso di dargli una mano in gara e lui veste anche la maglia di Campione del Mondo: lo trovo davvero curioso, oltre che gratificante.
Però non ci si ferma qui…
Assolutamente no, abbiamo già spulciato il calendario per cerchiare in rosso vari obiettivi del 2014 e credo che anche quest’anno ci divertiremo tantissimo.
Nella foto MAURIZIO PARODI
Fonte PIERO FISCHI