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I COSTRUTTORI DI BICICLETTE ITALIANE SCOMMETTONO SULLE AREE URBANE


La bicicletta sta svolgendo un ruolo centrale in questa fase di riapertura dopo il lockdown di due mesi per via del Coronavirus. Tantissime persone hanno deciso di riprendere in mano la bicicletta o acquistarla per spostarsi.

Canale InBici Media Group

Acquisti di biciclette che sono cominciati quando ancora c’era grande incertezza sulle regole degli incentivi statali e quando ancora non erano stati fatti annunci su possibili investimenti sulle piste ciclabili nelle varie città. Domanda di acquisto delle biciclette che ha sorpreso anche le stesse aziende, così come sottolinea il presidente dell’Ancma Paolo Magri al Corriere della Sera: “C’è stata una ripartenza della domanda superiore alla valutazione anche più rosea di negozi e aziende. Gli incentivi danno un contributo ma sa quanti genitori cominciano a pensare che pedalare sia più salutare di prendere un pullman? Il fattore distanza oggi è fondamentale. Però la scommessa nostra e condivisa da autorità e cittadini, è che questa possa essere la volta buona per pensare e realizzare una mobilità, soprattutto urbana, nuova”.

Proprio il quotidiano fondato a Milano poi sottolinea come le varie imprese di biciclette stanno mettendo in pista nuove iniziative o comunque rilanciando progetti che avevano in cassetto. Al secondo caso appartengono marchi come la De Rosa, che lavora ad arricchire il catalogo Milanino, oppure la Wilier Triestina che sta trasformando modelli prima dedicati esclusivamente a bici da corse in biciclette per andare a lavoro o semplicemente una scampagnata, con parafanghi e portapacchi componibili. Ci sono poi marchi come la Cinelli o la Bottecchia che puntano sulle e-bike, mentre la Taurus ha ricominciato la ricerca sulla bici ad idrogeno. Interesse per la costruzione di biciclette che non riguarda solo i marchi specializzati, ma anche aziende che non sono legate strettamente al mondo delle due ruote. È questo il caso di Mediolanum, sponsor del Giro d’Italia per via della passione per il ciclismo dell’amministratore delegato della Banca Massimo Antonio Doris che scommette sulle biciclette ibride: “Ne sono convinto. Ritengo che la pedalata assistita sia più adatta per chi non è allenato o chi non può rinunciare al completo da lavoro. Qualche compromesso chiaramente andrà accettato. Ad esempio ad Amsterdam ho visto box light, idea che potremmo importante”.

Tour de France 2017 – 104th Edition – 21th stage Montgeron – Paris 103 km – 23/07/2017 – Christopher Froome (GBR – Team Sky) – Fausto Pinarello (ITA) – photo TDW/BettiniPhoto©2017

Un consenso per la bicicletta quindi in grande crescita con l’interesse nei confronti delle aziende italiane non solo nel nostro paese, ma anche dall’estero. Mercato delle biciclette che vede l’Italia come il primo paese in Europa per produzione ed esportazione di biciclette con un incremento del 16% dell’export e del 38% di importazioni nel 2019. Un mercato che si riflette anche nel mondo del ciclismo professionistico come sottolinea Fausto Pinarello: “La bicicletta che vince il Tour o il Giro è ricercatissima e la ricerca e sviluppo sul campo di gara serve a migliorare i modelli di punta ma, a cascata, pure quelli di gamma media”.

Ma cosa rende l’Italia così importante dal punto di vista del marchio rispetto al resto delle nazioni. Una possibile spiegazione arriva direttamente dall’ad di Bianchi Fabrizio Scalzotto: “La carta vincente è attaccare la concorrenza straniera, a parità di eccellenza tecnologica, sul suo punto debole: la mancanza di storia e identità del prodotto“.

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