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L’EROICA, DA OGGI A DOMENICA IL NATALE DEGLI EROICI DA TUTTO IL MONDO


Saranno circa 8000 domenica mattina a partire da Gaiole in Chianti per la XXIII edizione de L’Eroica. Si calcola da circa 60 Paesi, anche dai più lontani. Un fiume di maglie e colori, di lingue e culture, di età e professioni; tutti, c’è da giurarci, con la gioia in corpo di vivere una giornata speciale, con gente speciale, in un contesto altrettanto speciale come la Toscana.

Un fiume di ciclisti che, partendo da Gaiole in Chianti – i più temerari anche alle 4.30 del mattino – si dividerà presto nei cinque percorsi messi a disposizione dell’organizzazione per offrire le cartoline più belle della provincia di Siena, dal Chianti alla Val d’Orcia.

Oggi, venerdì 4 ottobre, a Gaiole si montano i banchetti con le maglie, i pezzi di ricambio, le biciclette eroiche, i libri, le foto del ciclismo senza tempo. Veri e propri piccoli tesori, frutto della passione di tanti collezionisti in arrivo da tutto il mondo.

Difficilissimo rimanere immuni dal desiderio di portarsi a casa un ricordo de L’Eroica, soprattutto per i valori che rappresenta, per l’entusiasmo che suscita, per la voglia di far parte di una forte emozione.

Non solo a pedali.

Canale InBici Media Group

GAIOLE IN CHIANTI DURANTE L’EROICA

A chi somiglia L’Eroica

Bertolucci… mi piace ricordarlo e partire proprio da lui nell’anno della sua scomparsa, racconta uno dei perché dell’Eroica. Bernardo Bertolucci ha trascorso molto tempo nelle campagne di Gaiole, l’Eroica gli somiglia… o forse è Bertolucci a somigliarle, e il suo racconto la rappresenta. Il “leccione” in cima a quel poggio di San Regolo, sotto cui Lucy Harmon nel film Io ballo da sola perde la verginità, c’è ancora e guarda lo stesso paesaggio. Il passaggio di formazione di Lucy è giusto in quel luogo, un atto di affetto circondato da persone gentili. L’Eroica “accarezza” il Leccione ogni anno e le biciclette lo sfiorano. Ma non è solo il luogo, i paesaggi, l’aria che respiriamo, le strade bianche. 

A Gaiole con l’Eroica lo scambio d’identità coinvolge tutti: Gaiole e i gaiolesi assomigliano all’Eroica e viceversa. 
L’Eroica è sempre, lo è stata fin dall’inizio, un atto affettuoso e quindi una rinuncia. Percorrere le strade di Gaiole, immergersi in un territorio scegliendo come mediatrice una bicicletta, è rinunciare a difendersi. 

Sì, a Gaiole, innanzitutto, si rinuncia a qualcosa: le paure, i pregiudizi, ma anche la velocità. La scelta della lentezza non è però legata al tempo ma al modo di vivere, alle priorità da avere. 
L’Eroica è prendersi cura della propria vita, dei propri sogni, degli altri, non subire il contagio del pensiero negativo e scegliere di usare la nostra mente e il nostro cuore di esseri umani, individuando modalità pacifiche di convivenza civile. 
Sulle nostre colline per un giorno si rinuncia anche ad avere ragione e si riconosce il “bisogno di bene” che ognuno di noi porta dentro se stesso. Per una volta, forse solo per una volta, all’Eroica prendiamo sul serio il nostro “bisogno di bene”. 

Ecco, a Gaiole proponiamo di vivere una società decente, non una società ideale e astratta, perché chi vive in nome della paura non vive in nome della solidarietà.
La Lucy di Bertolucci usa l’ambiente in cui è immersa, le persone che la circondano, il nostro leccio per compiere l’atto più importante e naturale di un essere umano esaltando il suo desiderio di stare bene.
L’Eroica è un atto di amore, un’opportunità offerta al mondo.
L’Eroica mi somiglia

Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti

A Gaiole la bellezza d’un popolo magnifico

Mai dire festival per Gaiole in Chianti! L’Eroica, elle apostrofo, la fa la sua gente, come a Woodstock 50 anni fa fu un popolo a far nascere un’era.

La prima domenica d’ottobre, attorno all’Evento, non si costruisce niente che non sia indotto spontaneo, non si programma, ci si è adeguati man mano alla piena di ciò che questo popolo vuole da quella mamma che aspetta un anno per rivedere e che conta di ritrovare bellissima come l’ha lasciata.

Ci sarà di tutto per le poche strade di Gaiole, dalla musica ai numeri teatrali, dai libri agli spettacoli d’arte varia, dai campioni alle glorie di paese, dai mercatini pieni d’ogni ai prodotti di ingegni e passioni provenienza quattro venti. E la mostra girerà permanente tra i banchi, fatta dalle figurine mondiali che qui si ritrovano per il loro Natale, per annusarsi, per riconoscersi, per scoprirsi nuovamente. Una volta vennero macchine d’epoca bellissime, due vincitrici della Mille Miglia, fecero breve comparsa e poi si mischiarono nel blob totale, con la morale ovvia subito appresa che gli attori protagonisti qua eravamo solo noi, gli eroici, e che ogni cosa ulteriore era un di cui. 

Giancarlo Brocci

IL PROGRAMMA DEL WEEK END DE L’EROICA 2019

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