Frequenza cardiaca, respirazione e tensione muscolare: una consolle ti permette di controllare i parametri psicofisiologici del tuo corpo
Nell’articolo di oggi parlerò di “biofeedback”, uno strumento molto utile all’atleta per imparare a riconoscere e controllare alcune delle principali funzioni e modificazioni psicofisiologiche attive nel nostro corpo.
Si è sempre pensato infatti che la frequenza cardiaca, la respirazione, la tensione muscolare così come altre funzioni corporee sfuggissero al controllo cosciente e volontario, in quanto regolate in maniera autonoma dal sistema nervoso; in realtà il biofeedback ha dimostrato che è possibile modificare volontariamente questi parametri psicofisiologici.
Nello specifico il biofeedback è uno strumento che – attraverso degli elettrodi applicati sulla cute dell’atleta (fronte, braccia, addome..) – è in grado di rilevare come cambia il livello di attivazione psico fisica presente nel corpo del corridore in un preciso momento, ad esempio quando sottoposto a una condizione stressante oppure in stato di rilassamento.
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Le reazioni dell’organismo, in particolar modo, sono condizionate dai pensieri, dalle emozioni e dall’interpretazione data dall’atleta agli eventi.
Il biofeedback trasforma il segnale muscolare rilevato dai sensori in un segnale acustico o visivo che, proiettato sullo schermo di un computer, consente all’atleta di monitorare in diretta i processi corporei in atto (andamento delle onde cerebrali, ritmo cardiaco, ritmo respiratorio, pressione e tensione…).
Una volta rilevato il suo livello di attivazione e di tensione muscolare, ritmo cardiaco e frequenza respiratoria il corridore potrà allenarsi, attraverso le tecniche di mental training apprese in collaborazione dello psicologo dello sport, a modificare i suddetti parametri in modo più funzionale alla prestazione.
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Ad oggi, infatti, come tutti sappiamo, livelli eccessivi o troppo bassi di attivazione psico-fisica ostacolano la massima espressione della performance compromettendo così i risultati ed il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’atleta.
Perché dunque dovrebbe essere utile per un ciclista imparare ad utilizzare uno strumento come il biofeedback? Semplice! Per imparare più rapidamente a modificare in modo volontario quei parametri fisici che sono condizionati dalla mente e dagli stati emotivi del momento.
Una respirazione irregolare e l’eccessiva tensione muscolare che caratterizzano l’ansia pre-gara infatti, se non gestite, possono ostacolare la qualità della prestazione agonistica.
Il Biofeedback, se abbinato alle tecniche di rilassamento, permette all’atleta di imparare in tempi brevi a raggiungere lo stato di attivazione ottimale utile alla prestazione così da riprodurlo poi in contesto di gara.
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Con l’ausilio del biofeedback il ciclista sarà in grado di identificare le condizioni psico-fisiche associate alle sue prestazioni migliori e peggiori, comprendendo in anticipo quando intervenire per modificare questi parametri.
Il biofeedback è particolarmente utile in caso di tensione eccessiva ed ansia pre-gara perchè rende consapevole il corridore delle risposte fisiologiche emesse dal suo corpo nel momento in cui la mente inizia a produrre pensieri negativi.
Così come, a volte, l’eccessiva attivazione viene indotta o peggiorata da modelli di respirazione errati che attraverso il biofeedback possono essere riconosciuti e corretti.
Il biofeedback, utilizzato ad oggi da diversi psicologi, è uno strumento che rende ancora più evidente lo stretto legame esistente fra corpo e mente, mostrando “in diretta” come gli stati mentali e le emozioni influiscono sui parametri fisici e corporei e di conseguenza sulla prestazione.
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Una volta imparato a riconoscere le personali sensazioni associate allo stato di attivazione ottimale e imparato ad applicare le tecniche di mental training per riprodurle in contesto di gara il corridore non avrà più bisogno del biofeedback e avrà sviluppato una maggior consapevolezza nella gestione del suo atteggiamento mentale.
Se vuoi saperne di più scrivimi all’indirizzo mail info@claudiamaffi.it e visita il mio sito www.claudiamaffi.it
a cura di Claudia Maffi Dott.ssa psicologa dello sport – Copyright © INBICI MAGAZINE