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MOSER: “PEDALARE A CRONOMETRO E’ SPINGERSI OLTRE I LIMITI”


In occasione della cena che si è svolta alla vigilia della Moserissima, abbiamo scambiato due parole con Francesco Moser, che da ottimo padrone di casa ci ha parlato non solo del presente, ma anche del passato. “Pochi giorni fa c’è stata la Maratona delle Dolomiti, ora ci sono la Moserissima e La Leggendaria Charly Gaul. Si fanno pedalate a volontà in Trentino, c’è sempre tantissima attività”. 

Canale InBici Media Group

In Italia il Giro è la corsa più sentita, e Moser un Giro d’Italia lo ha vinto: “E’ la corsa più vista, già ai nostri tempi la televisione era sempre presente durante l’evento e quindi era coinvolta fin dalle prime tappe. Poi dipendeva un po’ anche dai protagonisti. Ho disputato solo un Tour de France, nel 1975, ho vinto due tappe e preso la maglia gialla, ho anche portato fino in fondo la maglia bianca, ma il mio passato è legato soprattutto al Giro”.

Quest’anno la corsa rosa è stata “Una bella gara, Simon Yates è stato protagonista anche se alla fine non ha vinto, ma ha fatto la corsa fino a tre tappe dalla fine. Direi quasi che il vincitore morale è lui”.

Innegabile anche il ricordo legato alle tre Parigi-Roubaix consecutive vinte: “Sono legato alla mia prima Roubaix perchè avevo rotto il ghiaccio, dopo tanti piazzamenti sono arrivato per primo da solo con la maglia iridata. Il Fiandre mi è sfuggito per poco, l’anno in cui potevo vincerlo sono stato buttato a terra da una macchina ed è stato un peccato”.

Ma visto che Moser è uno specialista della cronometro, afferma: “Correre da soli contro il tempo vuol dire pedalare più forte che si può. Bisogna avere il motore giusto, allenarsi tanto da soli e andare oltre i limiti.”

 

 

Credit photo Stefano Spalletta

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