Al termine della gara donne elite, dominata da una fuga solitaria di Annemiek Van Vleuten, lunga 100 km, Marta Bastianelli commenta la gara più importante della stagione femminile: “Non ho idea di come si possa battere la Van Vleuten – ha spiegato alla Gazzetta dello Sport – se dovesse correre con gli uomini arriverebbe con loro. E’ un’atleta forte per noi, forse troppo. Lei vive solo per la bici e per i suoi genitori. Non ha niente altro al di fuori della bici. Io ho una famiglia, ma mi accontento anche di questo: sono felice del mio essere e della mia carriera. Non è una polemica, giù il cappello davanti a lei che è riuscita a dominare questa corsa”.
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Tifo per la Bastianelli, ma sta risicata poteva risparmisrsela. Complimenti alla van vleuten, grandissima campionessa
Rosicata, scusate
commento fuori luogo, una lampante rosicata.
se la bravura della Van Vleuten non e’ in discussione, e’ inammissibile invece che gli sia stata servita su un piatto d’argento la vittoria.
lei fuori da sola per 100 km, e dietro in 150 a fare una pascolata ? per quanto forte possa essere, dasola nessuno puo’ nulla contro un gruppo che decide di chiudere.
ma anche stavolta e’ emerso quel modo di pensare tutto femminile, in cui e’ importante vincere, ma molto di piu’ far perdere le altre…nel ciclismo maschile situazioni cosi’ sono inconcepibili, se fossi il CT darei le dimissioni seduta stante e consiglierei le “atlete” di andare anche loro a cercarsi un lavoro…deprimenti…
Che discorsi sono? Cosa centra la vita privata? Ognuno vive come vuole o come può.. e poi Anemiek è un esempio come atleta e come persona..
Perché cercare scusanti? Ognuno vive come vuole o come può… di certo è un esempio come atleta e come persona