La vittoria più bella?
Il Giro del Trentino del 1996. Assieme all’affermazione nel Giro dell’Appennino, doveva essere il preludio ad un grande Giro d’Italia e, invece, alla fine, dovetti mettermi a disposizione del mio compagno Tonkov…
La sconfitta più bruciante?
Quando venni squalificato, per via del famoso pugno al “tifoso”, al Giro d’Italia del 2001. Ero terzo in classifica generale, ma avrei potuto anche vincere
Pentito per quel cazzotto?
Non troppo. Perché alla fine, esaminati attentamente i fatti, tutti mi diedero ragione
Il più forte ciclista con cui hai mai pedalato?
Miguel Indurain. Per la classe del corridore e la signorilità dell’uomo
Il direttore sportivo più bravo?
Soprattutto per la sua grande capacità di lavorare con i giovani, dico Pietro Algeri
Su Pantani è stata detta e scritta tutta la verità?
E’ stato scritto molto, ma certe verità credo non le sapremo mai. Quello che posso dire è che, in mezzo al gruppo, tanti corridori, oscurati dalla sua grandezza, erano invidiosi di Marco…
Chi vincerà il prossimo Giro d’Italia?
Spero Nibali, che è un grande e ha tutto per riscattare le ultime delusioni nelle corse a tappe
Il favorito al Tour de France?
Dico Froome, ma spero Aru che può regalarci grandi soddisfazioni
Moser o Saronni?
Senza nulla togliere a Francesco, io sono sempre stato “saronniano”
Il giovane italiano più promettente?
Mi allineo al pensiero di tutti e, soprattutto per le classiche, dico Gianni Moscon del Team Sky
*Wladimir Belli, 45enne di Sorengo, è stato uno dei ciclisti italiani più continui tra gli anni ’90 del XX secolo e il decennio successivo. Professionista dal 1992 al 2006, conta diversi successi di tappa in corse italiane ed estere. “Regolarista”, capace di entrare spesso tra i primi dieci posti delle grandi corse a tappe (soprattutto al Giro d’Italia), il suo nome salì alla ribalta nel 1990, quando vinse il Giro d’Italia dilettanti battendo Marco Pantani e Ivan Gotti
A cura di Mario Pugliese Copyright © INBICI MAGAZINE