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DONNA INBICI



Grande appassionata di due ruote, l’atleta alessandrina è un perito agrario con un background ciclistico di buon livello. più volte vincitrice di gran fondo e medio fondo, da qualche anno si dedica anche alle gare in circuito. con ottimi risultati

 

Valentina, perché la bici?

Ho iniziato a pedalare nel 2007 seguendo mio fratello che già andava in bici e faceva gare amatoriali.

 

La bici, o meglio il ciclismo moderno, è anche sinonimo di multi disciplina, ovvero pista, cross, mountain bike. Lei pratica anche queste specialità? 

Io prevalentemente sono una stradista, anche se in inverno faccio un po’ di ciclocross e tengo la gamba allenata anche col pignone fisso.

 

Che cosa fa nella vita di tutti i giorni? 

Sono perito agrario, mi occupo cioè di consulenza alle aziende agricole sia per quanto riguarda la parte burocratica che per quella tecnica in campagna.

 

In che modo riesce a conciliare il lavoro con la pratica del ciclismo agonistico? 

Conciliare lavoro e sport è molto dura, richiede sacrifici enormi, costanza e tante rinunce. Io mi alleno nella pausa pranzo e non riesco mai a mangiare un pasto normale. Prima di uscire in bici un panino e dopo una barretta o una crostatina.

 

Come da tradizione, chiediamo anche a lei qualcosa di più in merito ai suoi allenamenti. Ci racconta come organizza il suo training a partire dalla stagione fredda?

Abitando in un posto molto freddo in inverno mi iscrivo in palestra per un periodo di due mesi e corro un po’ a piedi. Abbino il tutto alla bici da ciclocross e a quella da pignone fisso. La bici da strada non la uso da ottobre a metà dicembre.

 

 

 

Lei ha vinto da pochi giorni una gara a tappe, il Giro della Provincia di Alessandria, composto da 4 frazioni su percorsi misti. Vincere non è mai facile, farlo in una gara, anche se amatoriale, a tappe ha sempre un gusto particolare, giusto?  

La vittoria del giro della provincia è stata inaspettata perché, a causa di una brutta caduta, poco prima ero stata ferma tre settimane. Ho partecipato a tre tappe su quattro e le ho vinte tutte. I percorsi erano diversi: da piatti a collinari e con salita. Anche se la bicicletta è un gioco e un hobby, le vittorie danno un senso a tutti i sacrifici che si fanno durante la settimana.

 

Quali sono le sue caratteristiche tecniche? 

Sono abbastanza completa, ma vado meglio in salita. Non amo la pianura e, anche se mi difendo, soffro i tratti pianeggianti. Sono veloce soprattutto se la strada sale. Prediligo salite dure e meno quelle pedalabili. In discesa sono un disastro e forse anche per questo ho smesso di fare le gran fondo.

 

Ha in programma per il 2016 qualche gran fondo o medio fondo? Se la risposta è affermativa, quali sono i suoi obiettivi?

Quest’anno avrei dovuto partecipare come l’anno scorso a qualche medio  fondo ma poi sono caduta e non ci sono riuscita. Non demordo e da qua a ottobre sceglierò qualche gran fondo interessante.

 

Qual è il suo miglior risultato ottenuto in una gran fondo o medio fondo?

Direi la vittoria assoluta nella gran fondo Gianni Bugno a Monza anni fa sulla distanza di 180 km. Ho vinto anche alcune crono-scalate e alcune medio fondo, ma la gara di Monza rimane la mia giornata migliore.

 

a cura di Paolo Mei Copyright © INBICI MAGAZINE

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