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IL CORRIDORE DELUDE

IL CORRIDORE DELUDE?



Non sempre gli sponsor sono disposti ad accettare i flop degli atleti più prestigiosi. In esclusiva per i lettori di InBici una lettera inviata qualche anno fa da un Team Manager

ad uno dei più noti ciclisti italiani

 

In un rapporto fra squadra e corridore, a volte capita che le aspettative, da una parte o dall’altra, siano tradite. Ma quando a spezzare le illusioni è un atleta di prima fascia, quello con l’ingaggio da calciatore e sul quale si era puntato (quasi) tutto, allora – per principio o per vil denaro – non sempre il team è disposto a sorvolare. E allora scatta, perentoria, la temutissima “lettera di richiamo”.

Si tratta di un avviso formale, nel quale il team manager contesta al tesserato una o più inadempienze. Come accade nel mondo del lavoro, se le lettere di richiamo si ripetono possono diventare il presupposto per un “licenziamento per giusta causa” anche se, quasi sempre, il provvedimento si tramuta poi in un contenzioso giuridico.

Per capire di cosa stiamo parlando, pubblichiamo in esclusiva mondiale una lettera di richiamo che un prestigioso team Pro Tour ha inviato qualche anno fa ad un importante corridore italiano. Non faremo nomi, ma il tono e i contenuti ci aiutano a capire che, quando il ciclista non va, non sempre il “datore di lavoro” è disposto ad aspettare.

 

1° Avviso formale: per il suo atteggiamento irrispettoso trattenuta del pagamento dei tuoi diritti di immagine per il 1° trimestre 20…

 

Gentile Signor XXX

dall’inizio della nuova stagione, ma anche prima, ci troviamo – nostro malgrado – di fronte ad alcune difficoltà a causa del suo comportamento irrispettoso, che evidenzia una palese mancanza di motivazioni ed uno scarso coinvolgimento nelle dinamiche di squadra.  

 

La nostra società e il nostro sponsor si stanno prodigando in tutti i modi per soddisfare tutti i suoi capricci, ma in cambio – ad oggi – non abbiamo ricevuto nulla, se non critiche pretestuose ed un’intollerabile mancanza di rispetto. Dopo le sue critiche alla bici, con l’obiettivo di assecondare le sue esigenze, XXX – in accordo con la nostra società – ha investito nuove risorse per costruire ex novo un telaio personalizzato. Una dimostrazione di grande sensibilità, malgrado il contratto in essere non prevedesse certi “extra”. Tutto questo ha richiesto tempo, energie ed anche denaro.

 

Dopo la sua disastrosa performance alla XXX, la società le ha inviato una lettera ufficiale con la quale la informavamo la nostra intenzione di trattenerle il pagamento del diritto d’immagine a causa dell’insufficiente promozione di immagine della squadra e degli sponsor.

 

Da quel giorno non abbiamo visto miglioramenti, anzi la situazione è peggiorata. Durante un colloquio con il nostro direttore generale, lei ha detto che “XXX è una squadretta”. Lei capisce che non possiamo accettare questo tipo di comportamento. La nostra squadra ha sempre fatto tutto il possibile per supportarla al 100% e lei non può permettersi d’imputare i suoi evidenti insuccessi agonistici alla squadra o alla struttura.

 

Oltre a questo, da un paio di settimane, leggiamo su alcune riviste che lei avrebbe già firmato un contratto con un’altra squadra. Siamo convinti che questa informazione, per altro mai smentita, non possa esser scaturita dal nulla, anzi abbiamo fondate ragione di ritenere che questa notizia sia stata comunicata ai media da lei stesso o magari da un manager di XXX. E questo non è accettabile.

 

Vorremmo ricordarle che lei è attualmente sotto contratto con XXX e che non ha il diritto di fare alcun tipo di promozione ad ogni altra squadra o sponsor. Questa pubblicità attorno a lei e a XXX, offre inevitabilmente un’immagine negativa della nostra squadra, alla quale invece dovrebbe dedicarsi, con la massima dedizione, fino al XXX. Diffondere certe informazioni prima del periodo costituisce, inoltre, una violazione formale dei regolamenti (art. 2.15.120b).

 

In aggiunta, non le farà piacere sapere che la nostra società è stata multata dai nostri sponsor a causa della sua mancanza di promozione dei loro marchi e della loro immagine. E lei capisce che neppure questo è accettabile.

 

Con questa lettera, le formalizziamo un primo avvertimento, chiedendole di cambiare completamente i suoi comportamenti. Ci aspettiamo che anche lei, al pari di tutti i dipendenti di questa struttura, cominci a dare un’immagine positiva del nostro team e degli sponsor, e che la smetta di fare pubblicità indiretta ad altre squadre o marchi.

 

Per concludere, quando lei dimostrerà finalmente un vero interesse e un miglioramento del suo comportamento, la società le pagherà il diritto d’immagine, temporaneamente trattenuto, del 1° trimestre. Se il suo comportamento rimarrà negativo, irrispettoso e inaccettabile, la società non le pagherà più quell’importo.

 

Resto comunque speranzoso che si possa continuare a collaborare in modo positivo e la ringrazio per la sua comprensione.

 

Cordiali saluti

XXX

Punto interrogativo
     
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