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RABOTTINI

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Matteo Rabottini torna a parlare. Il corridore abruzzese è stato trovato positivo all’Epo nel corso della passata stagione, e questo ha di fatto posto fine alla sua carriera.

 

In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il pescarese ha ammesso il suo ricorso al doping, raccontando tutte le difficoltà che sono scaturite da quell’errore. “Non ho più nessuno – ammette – Nell’inferno che ho vissuto mi hanno abbandonato tutti. Quando c’è stata la notizia della positività, papà l’ha presa malissimo. Da allora, lui e mamma non mi parlano più. Se ne è andata anche la mia compagna con mio figlio Diego. (…). E’ l’inferno, e basta. Passi dal paradiso, in cui tutto è bello, all’inferno, e non ne esci più”.

Rabottini evidenzia il suo stato d’animo spiegando di essere consapevole dei rischi che correva, ma al momento della assunzione della sostanza illecita, era più forte il desiderio di tornare ad alti livelli. “Non andavo, e prima invece era tutto bello – prosegue – Io ho sempre vissuto senza doping. Ma ci vuole poco per finire fuori strada. Dove ci sono i soldi, fai tutto per i soldi. Una sola volta, nella mia vita da corridore, ho rischiato, sapendolo di fare, e l’ho pagata”. La debolezza del corridore in un momento difficile della carriera ha avuto la meglio e ancora una volta, nonostante ci fosse la consapevolezza di sbagliare. “La voglia era di andare contro le regole, e una cosa del genere non puoi dirla a nessuno, nemmeno alla tua famiglia – spiega – Infatti ho fatto tutto quando i miei erano in vacanza, inizio agosto del 2014, e io ero solo a casa”.

 

L’abruzzese ha fatto nomi alla procura antidoping del Coni, spiegando che è stato un ex-professionista dell’est ad aiutarlo a doparsi, ed ora sta provando a rialzare la testa, nonostante le tante difficoltà. Dal 7 agosto 2014, giorno in cui ha ricevuto la visita degli ispettori UCI per il controllo a sorpresa, tutto è cambiato. Risalire la china non sarà facile, ma l’aver ammesso l’errore è già un passo importante.  

 

Fonte SpazioCiclismo

Luca Pellegrini

 

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