Se ne va all’età di 84 anni Sante Gaiardoni, grandissimo protagonista della storia dello sport italiano. Veronese, nato il 29 giugno 1939, è deceduto a Motta Visconti (Milano) dove si era trasferito in seguito alla morte della moglie Elsa Quarta. Il ciclismo tricolore piange uno dei grandi simboli azzurri dei Giochi Olimpici di Roma 1960, manifestazione che lo proiettò di diritto nella leggenda.
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Gaiardoni fu infatti l’unico atleta italiano a vincere due medaglie d’oro in occasione delle Olimpiadi casalinghe del 1960, imponendosi nel chilometro da fermo e nella velocità. Fu un’edizione memorabile per il ciclismo su pista nostrano, che conquistò ben quattro titoli complessivi (gli altri due arrivarono nell’inseguimento a squadre e nel tandem).
A Roma il pistard veneto nella velocità firmò anche il record del mondo sui 200 metri lanciati in 11″, mentre nei 1000 metri con partenza da fermo ottenne un altro primato mondiale in 1’07″27 alla media di 53,493 km/h. L’anno successivo passò professionista, vincendo poi nel 1963 la medaglia d’oro iridata nella velocità dopo un bellissimo duello con Antonio Maspes (suo grande rivale tra i pro), e bissando così il trionfo ottenuto tra i dilettanti pochi anni prima.
La sua carriera si concluse nel 1971, dopo aver conquistato la bellezza di otto podi mondiali nella velocità (5 da professionista, 3 tra i dilettanti) oltre alla memorabile doppietta a cinque cerchi di Roma 1960. Gaiardoni nel 2015 aveva ricevuto il Collare d’Oro, massima onorificenza dello sport italiano, in una cerimonia svoltasi nella Sala delle Armi, al Foro Italico.
La redazione giornalistica di Inbici News24 porge le sue condoglianze, alla famiglia in questo momento di dolore
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