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Giro d'Italia 2018 - 101th Edition - 19th stage Venaria Reale - Bardonecchia 181 km - 25/05/2018 - Tom Dumoulin (NED - Team Sunweb) - Thibaut Pinot (FRA - Groupama - FDJ) - photo Pool Tim de Waele/Getty Images/BettiniPhoto©2018

GIRO D’ITALIA: ECCO I FAVORITI PER LA CORSA ROSA


Giusto il tempo di riprendersi da una primavera di classiche spumeggiante e ci ritroviamo a ridosso del Giro d’Italia, prima corsa di tre settimane della stagione. Partenza da Bologna per 21 tappe che si annunciano ricche di pathos in una lunga battaglia lungo lo Stivale per la conquista del Trofeo senza Fine. Indimenticabile, lo scorso anno, la vittoria in rimonta di Chris Froome: chi sono i pretendenti per succedere al britannico nell’albo d’oro?

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In primis quel Tom Dumoulin uscito dal 2018 come eterno sconfitto. Secondo al Giro d’Italia, secondo al Tour de France e quarto nella prova iridata in linea. L’olandese, vincitore del Giro nel 2017, ha tutte le carte in regola per conquistare la maglia rosa. Forte di un ritmo quasi inarrivabile per gli altri big a cronometro, è anche tra i migliori scalatori del gruppo, e ormai non desta più preoccupazione la sua tenuta sulle tre settimane. Il corridore della Sunweb si presenta ai nastri di partenza come favorito numero uno nonostante una prima parte di stagione avara di soddisfazioni, con soli 16 giorni di corsa nella gambe e nessun successo all’attivo. Nel corso del tempo, però, ha imparato a conoscersi e sa farsi trovare pronto nel momento giusto. Da non trascurare il sogno della doppietta: nei prossimi tre mesi, l’obiettivo di Dumoulin è quello di vincere sia il Giro che il Tour.

Giro d’Italia 2018 – 101th Edition – 11th stage Assisi – Osimo 156 km – 16/05/2018 – Simon Yates (GBR – Mitchelton – Scott) – photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2018

Dietro di lui troviamo due giovani rampanti. Pur con caratteristiche diverse, Simon Yates e Primoz Roglic partono subito alle spalle dell’olandese. Yates ha vissuto due settimane e mezzo di gloria la corsa stagione al Giro, prima di andare alla deriva sul Colle delle Finestre e perdere una maglia rosa che sembrava ormai in ghiaccio. Nella seconda parte di stagione ha vinto la Vuelta a España, successo che potrebbe aver forgiato le sue consapevolezze da 26enne ormai pronto a fare il definitivo salto di qualità. Poco da segnalare fino ad ora: nel 2019 ha preso parte ad appena tre corse a tappe (Ruta del Sol, Parigi-Nizza e Volta a Catalunya), senza mai entrare tra i migliori 10 in classifica generale. Alla Mitchelton-Scott può contare su una formazione equilibrata, che lo può supportare su diversi terreni. Rispetto a Dumoulin e lo stesso Roglic pagherà a cronometro, ma in salita ha dimostrato di poter fare la differenza e scavare distacchi rilevanti.

Arriviamo, dunque, a Roglic. Sbarcato tardi nel ciclismo professionistico, negli ultimi 2 anni ha vissuto una maturazione lampo, che lo sta portando ai vertici della disciplina. Forte a cronometro e in salita, è il prototipo del ciclista del nuovo millennio. Le incognite ricadono sull’esperienza: per la prima volta in carriera partirà tra i favoriti per il successo finale in un grande giro, con tutto quello che ne consegue. Fino ad ora, in stagione, non ha mai fallito vincendo UAE Tour, Tirreno-Adriatico e Giro di Romandia. Lo sloveno del Team Jumbo-Visma è alla prova della maturità: questo Giro potrebbe raccontare tanto del suo futuro e del suo potenziale. A 29 anni, è giunta l’ora di conquistare il primo podio in un grande giro dopo la quarta piazza al Tour del 2018.

Tour of the Alps 2019 – 43th Edition – 5th stage Caldaro – Bolzano 148,7 km – 26/04/2019 – Vincenzo Nibali (ITA – Bahrain Merida) – Pavel Sivakov (RUS – Team Sky) – photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2019

E Vincenzo Nibali? Tranquilli, non lo abbiamo dimenticato. Lo Squalo, 34 anni compiuti a novembre, è ancora tra i protagonisti più attesi, nonché la miglior speranza azzurra per un podio e la vittoria finale. Dopo il Giro d’Italia 2016, però, complice anche la sfortuna, non è più tornato sul gradino più alto del podio in una corsa di tre settimane, pur ottenendo successi al Lombardia e alla Milano-Sanremo che ne testimoniano la grandezza e la capacità di esprimersi ad alti livelli anche su terreni diversi. L’alfiere della Bahrain-Merida resta per palmarès e classe tra i fari della corsa, nonostante la prestanza fisica non possa più corrispondere a quella degli anni migliori. Dall’ultimo successo al Giro, ha conquistato il podio sia alla corsa rosa che alla Vuelta nel 2017, mentre la scorsa stagione è stata sostanzialmente moncata dalla celebre caduta innescata da uno spettatore sull’Alpe d’Huez al Tour de France. Nibali ha ancora tanto da dare al ciclismo mondiale e questo Giro d’Italia sembra l’occasione perfetta per tornare sul gradino più alto del podio dopo le prestazioni convincenti del Tour of the Alps in avvicinamento al primo vero obiettivo della sua stagione.

a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine

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