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GIRO D’ITALIA, PRESENTAZIONE SECONDA TAPPA: SARA’ VOLATA A FUCECCHIO?


Dopo la cronometro inaugurale per le strade di Bologna e l’ascesa al San Luca, la seconda tappa del Giro d’Italia 2019 sarà la prima in linea di questa edizione della corsa rosa. Il chilometraggio supera immediatamente i 200 chilometri: saranno ben 205, infatti, a collegare la stessa Bologna e Fucecchio, sede d’arrivo dopo una giornata non scontata.

Canale InBici Media Group

I primi chilometri di gara sono facili, senza grandi asperità. La prima vetta si tocca al chilometro 50, ma la salita di La Serra, date le scarse pendenze, non è nemmeno classificata come Gran Premio della Montagna. Dopo una dolce discesa, calma piatta ancora per 70 chilometri a precedere 3 salite che potrebbero mescolare le carte in tavola o almeno evitare la volata a ranghi compatti.

La prima sarà Montespertoli (anch’essa non è un GPM) a 75 dall’arrivo. Più impegnativa, invece, l’ascesa del Castra, classificata come terza categoria nonostante i 6 chilometri di ascesa al 7% di pendenza media: di certo, non una passeggiata. La vetta è posta ai meno 48 e subito dopo la discesa la strada tornerà a puntare verso l’alto, con esattezza verso il San Baronto, attaccato da Vinci. 11 chilometri di salita (la pendenza media è irrisoria) ma con punte che arrivano fino al 10%. Terminata anche una breve discesa, per arrivare al traguardo mancano 23 chilometri: sufficienti alle squadre per riorganizzarsi, anche se difficilmente i treni arriveranno compatti agli ultimi chilometri, con la possibilità di assistere ad uno sprint più caotico della media, senza escludere vittorie a sorpresa o attacchi nel finale.

Anche per questo, e con un meteo potenzialmente ballerino, è difficile fare pronostici. Molto dipenderà dall’interpretazione della corsa, in particolare modo sul Castra: se le squadre dei velocisti riusciranno a tenere un ritmo basso, è probabile che le ruote veloci rimangano in gruppo. Se invece qualcuno vorrà provare a smuovere la situazione, ecco che potrebbero anche perdere terreno alcuni dei favoriti: non va escluso un arrivo tra le 50 e le 70 unità in gruppo. In tal caso, alcuni velocisti come Elia Viviani e soprattutto Fernando Gaviria e Arnaud Démare potrebbero riuscire a superare le asperità e presentarsi ancora brillanti allo sprint. I pochi riferimenti, essendo questa la prima eventuale volata del Giro, ci inducono a rimanere cauti nell’indicare un solo nome come grande favorito della vigilia: la tappa di oggi ci dirà molto sullo stato di salute di diversi protagonisti attesi e potrebbe dare indicazioni fondamentali in vista delle tappe future di questo Giro d’Italia.

a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine

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