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GRANFONDO: IL GALLO NERO RISORGE DOPO LA TEMPESTA 


Dopo i forti temporali della vigilia, una stupenda giornata di sole e cielo terso ha accolto gli 800 partecipanti alla Granfondo del Gallo Nero che hanno beneficiato di percorsi ben disegnati sulle strade del Chianti Classico, veloci ma impegnativi per tutti. Il tutto condito dai meravigliosi paesaggi del settembre toscano e bagnato dai calici di vino che hanno caratterizzato il dopo gara. Una giornata che merita di essere raccontata…

Mancano pochi istanti al via, lo speaker snocciola i nomi dei vip presenti sulla griglia di partenza, da Ballan a Juri Chechi, i volti dei ciclisti prima sorridenti si fanno più tesi per la concentrazione.

Mi guardo ancora attorno, siamo tanti, siamo felici di partire per questa avventura. Davanti a noi 135 chilometri di puro godimento, con un clima che si preannuncia spettacolare nonostante il fresco mattutino. Solo venti ora prima sembrava quasi impossibile. Un temporale abbattutosi nella mattinata di sabato sulle colline del Chianti, accompagnato da forte vento, aveva devastato le strade ricoprendole di terra e rami spezzati. Ma nel pomeriggio tutto è stato ripulito, per preparare lo scenario per una splendida edizione – la nona – di questa Granfondo che, oramai è diventata un punto di riferimento degli eventi cicloamatoriali in terra di Toscana.

Si torna alla tradizione sul percorso lungo, già affrontato nel 2018 e 2019 e che oramai può dirsi “Classico”. Velocissimo nella parte iniziale con le prime salite pedalabili percorse a ritmo folle con il cuore in gola e la voglia di non perdere le ruote dei gruppi buoni. L’amico Alessandro mi lancia il grido di battaglia. Sappiamo che pagheremo questi sforzi nel finale, ma la voglia di competere è così alta che si tiene duro… finché si può. Dopo 57 chilometri lasciamo coloro che affrontano il medio e l’inedita salita di Testa Lepre dal versante di Badia a Passignano, una bella novità che arricchisce il percorso più breve, rendendolo più selettivo.

L’andatura si stabilizza anche se rimane sostenuta. La lunga e irregolare salita verso Castellina in Chianti comincia a mietere vittime. Mi ritrovo in un folto gruppo dove riconosco e saluto alcuni amici, tra cui Giacomo e Daniele giunti fin qui dal viterbese.

Cerco di alimentarmi a dovere perché nel finale di gara ci sarà da soffrire con diverse salite ravvicinate. Il muro di San Regolo giunge come una coltellata sui muscoli dove cominciano ad affiorare i primi crampi. I gruppi esplodono in mille rivoli per ricomporsi nella discesa seguente. Le vigne della Rocca di Castagnoli e di Badia a Coltibuono fanno da scenario alle nostre ultime fatiche. Resto con l’amico Andrea, con cui percorrerò gli ultimi tratti di gara, tra incoraggiamenti reciproci. L’arrivo, in una Radda gremita di appassionati, è sempre emozionante. Qui vengo accolto dai festeggiamenti dei compagni di squadra Fabio e Massimo arrivati qualche minuto prima.

Si applaudono i vincitori dei due percorsi: Marco Oliva e Sonia Passuti nel percorso lungo, Luca Bracciaroli e Chiara Turchi sul percorso medio. Ma oggi la festa è veramente per tutti. Il susseguirsi delle premiazioni di categoria è accompagnato da un clima di festa, favorito anche dal calice di Chianti Classico offerto a tutti i partecipanti, una vera chicca di questa manifestazione. E stavolta il viaggio di rientro verso casa è breve e non basta per ripercorrere tutti i momenti di allegria e divertimento vissuti in compagnia. Tornerò presto a pedalare su queste strade. Per tutti gli altri, appuntamento alla prossima edizione!

Michele Bazzani

 a cura di Michele BazzaniCopyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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