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foto Newspower.it

IL PUNTO DI VISTA: AL BANDO I “PORTOGHESI”


Nelle gran fondo dilaga il malcostume di “imbucarsi” nelle corse senza pagare iscrizione e polizza assicurativa. Un espediente che va combattuto con ogni mezzo. Per ragioni etiche ma anche di sicurezza

 

I “portoghesi” non amano la bici. Naturalmente non ci riferiamo all’iridato di Firenze Rui Costa oppure ai suoi compagni lusitani, bensì al popolo degli “imbucati”.

Nel mondo delle granfondo si sta ormai diffondendo un malcostume che mi infastidisce alquanto, quello dei ciclisti (ma così non li vorrei definire) che si imbucano alle manifestazioni senza avere alcun titolo di iscrizione.

Si immettono astutamente sui percorsi delle Gran Fondo o dei Raduni, senza pagare la loro quota, senza alcuna copertura assicurativa da parte della manifestazione ed a volte nemmeno personale.

I più scaltri e spregiudicati addirittura bivaccano con estrema noncuranza ai ristori, magari lamentandosi delle bevande “poco fresche”, disquisendo poi addirittura sulla validità del percorso e suggerendo anche valide alternative…

Tutto questo mi irrita molto, al pari di coloro che in auto saltano le code o parcheggiano negli spazi riservati a chi ne ha diritto.

Educazione a parte, questo atteggiamento espone chi è regolarmente iscritto ad una serie di disagi: dalla mancata sicurezza alla tutela assicurativa, per non parlare del ristoro depredato!

Andreste ad un matrimonio di sconosciuti a baciare la sposa e a gustare la torta? Una giacca blu non basta, ci vuole una gran faccia di bronzo!

Osserviamo poi il fenomeno dal punto di vista dell’organizzatore. Gente che lavora mesi con passione per farci divertire e vede gran parte dei suoi sforzi vanificati da un drappello di incoscienti che mette a repentaglio la sicurezza e la buona riuscita della manifestazione. Anche quella economica.

Infatti al giorno d’oggi per un organizzatore è molto complesso far quadrare i bilanci e se ci vogliamo divertire tutti in compagnia, è necessario che qualcosa guadagnino o almeno pareggino i conti. Anche perché, soprattutto ai raduni cicloturistici, spesso i proventi sono destinati a sostenere società che vivono dì volontariato.

La soluzione? Non la conosco, infatti non è possibile educare al senso civico adulti che tengono atteggiamenti tanto cafoni ed asociali.

Un antidoto però ci sarebbe: isoliamoli! Tutte le volte che qualcuno vi propone una “imbucata”, infamateli faccia a faccia, fateli sentire quello che sono: dei ladri!

Quando li trovate nei gruppi, invitateli a staccarsi, ditegli che se vi fanno cadere non sono assicurati! Insomma, fateli sentire sgraditi.

Non so se produrrà risultati, ma io dopo mi sento molto meglio.

Ragazzi, uniti siamo una forza!

 

di Gian Luca Giardini – Copyright © INBICI MAGAZINE

 

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