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Ai 40.000 spettatori paganti sul percorso di Lenzerheide 2018 si aggiungono i milioni di spettatori nel mondo che hanno seguito questo mondiale tramite web e social. In quasi tutti gli stati la copertura tv c’è stata. In Italia no. Se le altre lamentele lette nei commenti UCI al geoblocco provenivano da paesi dove la MTB non è popolare è allucinante invece che accada a casa nostra.
Ad infierire ancora di più l’analisi dei topic trends Italia del pomeriggio dove dirompente è entrata anche #Lenzerheide2018.
Ergo, il mondo e l’Italia social sa che c’è il mondiale, chi cura i palinsesti televisivi no. Una storia aime’ già vista mille volte, a discapito di chi i diritti li avrebbe sfruttati al meglio anche solo per gli highlights. Invece niente. Oltre al danno la beffa. Quello che mi fa riflettere però è una cosa sola: perché si lamentano solo dal basso? Come può un movimento crescere se l’unica cosa importante oltre al talento dei nostri manca?
Due medaglie d’argento in una rassegna di così alto livello non sono cosa da poco, se poi consideriamo tre atleti nei primi 15, di cui 2 nella top ten nella gara pro maschile. Perché nessuno parla?
Per DAZN c’è stato uno scandalo. Stanno cercando di migliorare il servizio. Qui il servizio non c’è proprio. Perché l’UCI vende i diritti e poi non controlla se vengono sfruttati? Fin dove arriva il dio denaro a discapito della promozione di uno sport?
Mi piacerebbe avere delle risposte.
A cura di Ilenia Lazzaro
