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Parole che sembrano tragicamente attuali quelle che Bruno Reverberi ci ha rilasciato qualche tempo fa, in occasione di un evento organizzato dalla Beltrami TSA.
Al decano tra i direttori sportivi, oggi manager della Bardiani-CSF, Gianluca Giardini aveva chiesto qualche soluzione per risolvere la crisi del ciclismo di vertice di casa nostra, quello che da anni non riesce a trovare veri campioni che possano ridare lustro a una tradizione ciclistica che vive sempre più e solo di ricordi.
«Investire e realizzare piste ciclabili extraurbane è una delle soluzioni che bisognerebbe mettere in pratica»: ha spiegato Reverberi. Piste ciclabili che permettano ai giovani che si vogliono allenare di farlo in sicurezza, ma anche in libertà, ovvero senza gli inevitabili impedimenti che le affollate ciclopedonali urbane determinano a chi in sella deve fare determinate velocità e ritmi.
La tragica morte di Davide Rebellin è l’ennesimo macigno che ci ricorda quanto questo problema sia attuale, è episodio che allontanerà ancora i giovani dal ciclismo agonistico su strada e che rende ancor più attuali le proposte di Reverberi. Proprio lui, che in questa intervista rilasciata a inizio novembre 2022 ci suggeriva anche altre soluzioni che passano dalle indicazioni per snellire i meccanismi di gestione federali a un altro valido suggerimento da insegnare al Coni: tornare ai Giochi della Gioventù.
