Riccardo Magrini è stato nominato “Ambasciatore della sicurezza” nel ciclismo per l’anno 2014.
Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
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Incarico simbolico che gli organizzatori del “Giorno della Scorta” assegnano ogni anno ad una personalità che avrà la missione di testimoniare e sostenere l’impegno a favore della sicurezza nelle gare ciclistiche. Riccardo Magrini interverrà quindi alla prossima edizione del “Giorno della Scorta” (Cotignola, 15 dicembre) nelle veste di premiato e di esperto della materia.
SIMPATIA E CREDIBILITA’
Quando correva in bicicletta suonava la chitarra e cantava. Dopo aver vinto una tappa al Giro o al Tour, perché una tappa al Giro e al Tour le ha vinte per davvero, si precipitava in tivù per cantare “Una carezza in un pugno ” di Adriano Celentano o fare la cronaca della sua vittoria ispirandosi all’elegante eloquio di Adriano De Zan. Insomma, Riccardo Magrini è uno che il ciclismo ce l’ha da sempre nel sangue, ma l’estro per uscire da questo mondo per rientrarci sotto un’altra veste come un Arturo Brachetti del pedale, non gli è mai mancato: è un suo chiaro segno distintivo.
Sorprende Riccardo Magrini con quel suo sorriso contagioso e la sua parlata da toscano puro sangue che conquista anche chi di ciclismo sa poco e poco ne vorrebbe sapere. Con il sodale Andrea Berton è andato a formare in questi anni una delle più belle coppie della tivù italiana. Raccontano il ciclismo con il rigore proprio di Andrea e la leggerezza di Riccardo, che tra “miciole” e catene “incatricchiate” ha conquistato il consenso del pubblico su due ruote.
Riccardo Magrini, nato un giorno dopo Gesù Bambino, in una fredda Montecatini del 1954, è professionista dal 1977 al 1986.
Passato alla massima serie nel 1977 nelle file della Fiorella-Mocassini, dopo due anni va a vestire la maglia della Inoxpran, quindi alla Magniflex. Dopo diversi piazzamenti, con la maglia della Metauro Mobili-Pinarello ottenne le sue uniche vittorie tra i professionisti: il Giro della Provincia di Reggio Calabria nel 1982 e, nel 1983, una tappa al Giro d’Italia ed una al Tour de France. Nel 1985 la Metauro Mobili diventa Vini Ricordi-Pinarello-Sidermec e con questa maglia Magrini milita per due stagioni.
A fine 1986 appende la bicicletta al proverbiale chiodo e passa quindi a ricoprire ruoli direttivi in ammiraglia nella stessa squadra. Negli anni successivi fa il direttore sportivo: agli inizi in squadre dilettantistiche juniores, quali la Giusti per l’Edilizia (nelle file della quale milita anche il giovane e promettente Giovanni Visconti), poi nel 2002 il ritorno nel grande giro del ciclismo dei grandi: prima alla Mercatone Uno di Marco Pantani e poi, nel 2004, alla Domina Vacanze di Mario Cipollini.
Nel 2005 si reinventa: esce dal mondo del ciclismo agonistico e passa dietro ad una scrivania, andando a ricoprire ruoli commerciali per aziende del settore. Nel frattempo, sempre nel 2005, accetta di collaborare come opinionista per Eurosport. Una cronaca, poi un’altra ancora e nel breve volgere di tempo la sua inconfondibile parlata e la sua innata simpatia, si fa largo nell’etere, con le sue osservazioni tecniche e i suoi neologismi che lo rendono unico: “lo scatto del fagiano”, per dire che un corridore che lemme lemme se ne va a gambe levate. “Il veglione del tritello”, per la serie: domani in gruppo succede il finimondo. Oppure “non siamo Giro del Pagliaio”, come a dire che siamo ad una corsa seria, vera e autentica.
Insomma, in questi anni Riccardo Magrini è diventato davvero una sicurezza in materia di racconto, unendo la simpatia alla credibilità. Sono in tanti che oggi si sintonizzano su Eurosport per ascoltare i suoi commenti, le sue osservazioni, i suoi aneddoti e i consigli. Ed è per questo che il riconoscimento di «Ambasciatore della Sicurezza» gli calza a pennello. È Riccardo Magrini, signori. Non un “ciccino d’Avane” qualsiasi.
Fonte Tuttobiciweb Pier Augusto Stagi
dalla brochure del “Giorno della Scorta”