Nell’ambiente mountain bikers non è raro sentire affermazioni del genere: “sulla bici mountain bike ci si muove molto spesso per cui l’assetto in sella ha poca importanza” .
Una riflessione tecnica sulla validità o meno di tale affermazione deve anzitutto partire dalla distinzione delle diverse specialità che derivano dall’utilizzo di questa tipologia di bicicletta.
La mountain bike, infatti, sinonimo di libertà si presta a diverse tipologie di utilizzo competitive e non competitive.
Fra quelle competitive distinguiamo DH (Down Hill) , XC (Cross Country), Marathon o GF (Gran Fondo).
Le non competitive sono invece il FreeRide e l’Enduro o Trail, a cui si aggiungono con un utilizzo creativo o acrobatico le Street e le Dirt.
Il Down Hill (DH) ovvero le discese fuori strada prevede l’utilizzo di biciclette il cui obiettivo principale è quello di garantire stabilità e controllo nella guida alle alte velocità e su terreni sconnessi. La bicicletta per DH è perciò di solito pesante e robusta, impedalabile in salita, bi ammortizzata con notevole escursione ammortizzante. La posizione di sella e manubrio, perciò non devono consentire efficienza di pedalata ma bensì bilanciamento del peso e controllo del mezzo. Il manubrio sarà perciò alto e la sella bassa; entrambe più arretrati rispetto ad una posizione da pedalatore.
Il Cross Country (XC) è invece una specialità che fa riferimento a gare di MTB su circuito caratterizzato da salite e discese e da percorsi con diverse difficoltà tecniche da ripetere più volte; le distanze di solito variano dai 20 ai 40km. Le mountain bike dedicate a questa specialità devono avere caratteristiche di leggerezza e maneggevolezza, sono di solito front sospende con escursioni limitate attorno agli 80-90mm. L’assetto biomeccanico su questo tipologia di bicicletta deve consentire una buona resa in salita, ottenuta ottimizzando la posizione della sella in altezza e arretramento per garantire efficienza della pedalata su questo percorso, e un buon bilanciamento del peso e un buon controllo del mezzo per i tratti veloci o tecnici in discesa.
Il Marathon o Gran Fondo (GF) in mountain bike identifica quelle gare con sviluppo che supera i 40 km, di solito in linea o in un unico giro con dislivelli di percorso anche importanti. Le caratteristiche del telaio e dell’assetto sono perciò simili a quelle della bicicletta da cross country con un equo bilanciamento fra esigenze di efficienza di pedalata e guidabilità del mezzo.
L’Enduro o Trail è un’attività non competitiva che possiamo considerare in mezzo fra il Free Ride (divertimento su ogni percorso) e il Cross Country (prestazione su percorsi anche impegnativi sotto il profilo tecnico). Le mountain bike utilizzate sono in genere biammortizzate con escursioni frontali fino a 120mm, con peso non esasperato in leggerezza e un assetto un poco più rivolto al comfort e alla maneggevolezza in discesa senza perdere di vista l’efficienza della pedalata. Queste bici sono predisposte alle lunghe escursioni dove il cronometro passa in secondo piano rispetto alla comodità.
Il Free Ride, intesa come attività anche competitiva, identifica un utilizzo estremamente libero della mountain bike con un particolare occhio di riguardo al divertimento. Queste mountain bike sono di solito delle full sospende non con ampie escursioni anche superiori a 150 mm. Per quanto riguarda l’attività competitiva si sviluppa su percorsi brevi con gare a punteggio dato da giuria sulla base del proprio stile.
Il Dirt possiamo considerarlo un Free Ride effettuato su campi di terra battuta ed eventuali rampe di terra o legno con il principale obbiettivo di saltare. La mountain bike è una front sospende spesso con ruote da 24″ e componentistica ridotta al minimo al fine di avere un mezzo robusto e affidabile anche in caso di atterraggi “di emergenza” (lanciando la bici). Escursioni anteriori attorno agli 80-110mm tarati molto rigidi. La posizione della sella è poco importante mentre quella del manubrio diventa fondamentale per guidabilità e controllo.
Lo Street consiste nell’uso di MTB pensate per evoluzioni emozionanti nell’ambiente urbano, usando le strutture artificiali come spunti dove eseguire manovre e tutto ciò che mette alla prova l’abilità del biker e che suggerisce la fantasia (es: salto di muretti, scale, manovre da trial ecc.). La bici è robusta e molto piccola, spesso senza cambio ed esclusivamente front molto agile con escursioni che vanno da 0mm (trial) a 130mm (drop), una sorta di incrocio tra BMX e mountain bike (per l’esattezza con telaio tipo mountain bike, ma “impostazione” da BMX). Su queste biciclette va esclusivamente calibrata la pozione del manubrio e delle relative impugnature.
MTB |
Assetto
|
||
SPECIALITA’ |
Efficienza Pedalata
Posizione sella |
Guidabilità del mezzo
Posizione Manubrio |
Stabilità e Controllo
Bilanciamento Pesi |
Down Hill |
– |
** |
*** |
Cross Country (XC) |
*** |
** |
** |
Marathon o GranFondo |
*** |
** |
** |
Enduro o Trail |
** |
** |
** |
Free Ride |
* |
** |
** |
Dirt |
– |
*** |
** |
Street |
– |
*** |
** |
Tabella 1. Importanza delle regolazioni di telaio e component nelle varie specialità della mountain bike: – (non importante), * (poco importante), **(importante), * (molto importante).
Alla luce delle caratteristiche delle varie specialità del mondo della mountain bike confermiamo l’importanza delle regolazioni di telaio e componenti da affrontare su tre ambiti:
a) il bilanciamento dei pesi al fine di ottimizzare “stabilità e controllo del mezzo”;
b) la posizione della sella al fine di garantire “efficienza di pedalata”;
c) la posizione del manubrio al fine di permettere la necessaria “guidabilità del mezzo”.
In ogni specialità è auspicabile che sia il mezzo ad assecondare le caratteristiche e la morfologia del mountain biker e non il contrario.
In ogni specialità della mountain bike il corretto assetto biomeccanico è non solo importante ma fondamentale per la prestazione o per raggiungere obiettivi anche non competitivi.
A cura di Fabrizio Fagioli _ LabVelò – Cesenatico – FC
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