Il Kenyano Bianco. Un soprannome che deriva dalle origini di Chris Froome: lui, nato in Kenya, ma di nazionalità britannica, ha esaltato il Continente africano con i trionfi immensi conquistati negli ultimi dieci anni. Ora tornerà in Africa: a quattordici anni di distanza dal Giro del Capo del 2009 disputerà il Tour du Rwanda.
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L’obiettivo, come dichiarato a VeloNews, è puntato sempre sul Tour de France, la corsa che più lo ha esaltato: “Dato che abbiamo ricevuto la WildCard, il piano è quello di esserci. Indubbiamente sarà più facile programmare le cose. Anche per la squadra, pur non essendo nel WorldTour, ci sentiamo comunque da WorldTour. Per quel che mi riguarda, inizierò puntando alle corse a tappe di una settimana. Proverò a vedere se riuscirò a stare con i migliori della classifica in gare come Parigi-Nizza, Giro del Delfinato o Giro di Svizzera. È un passo naturale, mi piacerebbe riuscire a riprendere il discorso al livello cui ero riuscito a tornare a fine 2022″.
Gli anni passano, la condizione è lontana da quella dei giorni migliori anche a causa degli infortuni, ma al ritiro non ci si pensa: “Non ho alcun piano di ritiro alla fine di questa stagione. Voglio ancora ottenere il massimo possibile dalla condizione in cui mi trovo. Mi sento come mi fosse stata data una seconda opportunità. Se avessi dovuto chiudere la mia carriera, mi sarei sentito con ancora tantissimo da dare. Per ora, pedalare mi dà ancora un grande piacere”.
Il programma: “Per ora posso dire che farò il Down Under e poi la Cadel Evans Great Ocean Road Race. In tutto resterò in Australia per cinque settimane, voglio usare questo periodo e le condizioni meteo favorevoli per fare più chilometri possibili. L’idea è portare tutto questo lavoro, poi, nelle gare europee”.
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