Abbiamo raggiunto telefonicamente alla Poliambulanza di Brescia Vittoria Guazzini. La 22enne portacolori dalla FDJ SUEZ è stata operata per stabilizzare la frattura scomposta e frammentata dell’ala iliaca sinistra provocata da una caduta durante la ricognizione sul percorso della Parigi-Roubaix: “Mi sento abbastanza bene dopo l’operazione anche se chiaramente sono stata meglio, l’operazione è andata bene. Da quando sono caduta, sono sempre stata sdraiata e credo di dover usare le stampelle prossimamente“.
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Vittoria, puoi raccontarci la dinamica della caduta?
“Eravamo a 2 km dal velodromo in un punto tranquillo e i pericoli sembravano finiti, invece c’erano dei blocchi che separavano la ciclabile dalla strada e questi erano bassi, io non li ho visti e mi sono ribaltata”.
La Parigi-Roubaix sembra maledetta per te. Ci riproverai?
“Quando sono caduta mi sembrava surreale, due volte su due nella stessa gara non potevo crederci. Prima o poi ci tornerò ma non so se già l’anno prossimo. Ci sono le Olimpiadi la prossima stagione e quindi vedremo, ma se posso cercherò di evitarla”.
Cosa ti hanno detto i medici per i tempi di recupero? Conti di farcela per i Mondiali ad agosto o dovrai già pensare al 2024?
“Sui tempi di recupero non so ancora, ma i Mondiali di agosto sono il mio obiettivo. Vedremo tra qualche mese come starò ma cercherò di lavorare per farmi trovare pronta”.
Prima dell’incidente avevi dimostrato di essere migliorata molto nelle gare in linea: cosa ti mancava per una grande vittoria?
“Quest’anno la stagione stava andando abbastanza bene, ci tenevo alle Classiche ed ero motivata anche per la Roubaix. Speravo in un buon risultato; adesso devo voltare pagina, ma il prossimo anno la campagna del Nord sarà un mio grande obiettivo con la speranza di riuscire a centrare una vittoria. Il Giro delle Fiandre? La mia corsa preferita”.
Sei preoccupata per la crescita di Gran Bretagna e Nuova Zelanda nel quartetto femminile o pensi che l’Italia possa comunque giocarsela in vista di Parigi 2024?
“Credo che come Nazionale abbiamo delle grandi potenzialità, ma ad un anno dalle Olimpiadi bisogna mettersi sotto e lavorare bene in pista. Le altre Nazionali hanno fatto dei grandi passi in avanti, noi dobbiamo concentrarci su noi stesse”.
Come mai fai ancora un po’ fatica nell’inseguimento individuale su pista?
“Il quartetto sicuramente mi emoziona di più, l’inseguimento individuale è una disciplina su cui vorrei continuare a lavorare, anche se comunque l’obiettivo primario in pista resta il quartetto”.
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